Questa ve la devo proprio raccontare perché è davvero gustosa e poi…chi sa, potrebbe anche tornarci utile.
Bene, il nostro William invece di fare il barbecue d’ordinanza del Labor Day – qui era festa lunedì – o magari schiacciare un pisolino, pensa bene di uscire di casa con la sua bella pistola e di sparare a tre suoi vicini di casa – loro sì stavano facendo l’immancabile barbecue della festa del lavoro – ammazzandone due e ferendo gravemente il terzo.
Beh, direte voi, dov’è la notizia? Negli USA c’è solo un giorno all’anno in cui qualcosa del genere non può capitare: il 30 Febbraio…
Abbiate ancora un po’ di pazienza, adesso ci arriviamo.
Fatta la sua brava strage il nostro William dice candidamente al magistrato che lui l’ha fatto perché questi vicini “lo infastidivano da – sono parole sue - più di un mese”. Addirittura, a suo dire, pare gli avessero persino rubato un rotolo di nastro adesivo. Pazzesco!
E per quest’oltraggio gli ha sparato in testa e poi alla schiena senza trascurare il colpo di grazia quando erano già a terra. Uno di loro, nonostante abbia ricevuto 11 revolverate è incredibilmente ancora vivo[1].
Fin qui nulla di strano – diciamo così – quanto meno per un Paese dove le armi sono una ossessione patologica.
Quello che invece è bizzarro – ma pensandoci bene ci avrei giurato che prima o poi qualcuno ci avrebbe pensato – è quel che segue.
Cosa si sono inventati gli avvocati del nostro pistolero per cercare di tirarlo fuori dai guai (piuttosto grossi) in cui si è cacciato?
Hanno scomodato nientemeno che la dottrina Bush della “guerra preventiva”, quella dottrina che ha consentito agli USA di invadere “legalmente” l’Iraq.
Il magazine Florida Today ha inoltre riferito che l’avvocato del nostro William ha altresì fatto riferimento alla famigerata legge della Florida, Stand Your Ground – all’incirca “difendi il tuo territorio” – secondo la quale i possessori di armi da fuoco di fronte a un “imminente” – attenzione a questo avverbio – minaccia non sono tenuti in prima battuta – come in altri Stati – a ritirarsi per eventualmente aprire il fuoco solo in un secondo momento, ma possono farlo subito.
E la minaccia qual’era? Beh, gli avvocati di Woodward hanno detto che le vittime lo avevano insultato e minacciato di andarlo a prendere.
Ora – proseguono i legali – “andare a prendere” suggerisce un movimento, un atto che si può avverare in un futuro “imminente”, dunque una “minaccia” cui – secondo i nostri bravi legulei – sarebbe stato lecito rispondere.
Così la memoria di difesa presentata dai legali al tribunale di Titusville cita la “Dottrina Bush”, utilizzata dal presidente George W. Bush per giustificare l’invasione dell’Iraq, per legittimare un’esecuzione a sangue freddo dei propri vicini di casa.
Ora vedremo come verrà accolta dal tribunale questa strategia di difesa, ma se venisse in qualche modo avvallata aprirebbe degli interessanti scenari.
Anche per noi, in Italia, intendo.
Che ne pensate?
Poi dicono che dagli USA ci vengono solo brutte notizie…
[2] http://www.rawstory.com/rs/2013/09/04/florida-man-cites-bush-doctrine-after-pre-emptive-killing-of-neighbors-at-labor-day-cookout/