Dal vocabolario di latino Castiglioni-Mariotti: “Stuprum, i, n, 1) onta, vergogna; stuprum admittere, commettere adulterio, Tac.”
Crimini su donne e bambine, originarie delle società patriarcali e tribali, Generoso Procaccini Editore 2006, di Noemi Novelli, presidente dell’Osservatorio Multidisciplinare Crimini su Donne e Minori, ricercatrice specializzata sulla condizione femminile in Medio Oriente e già coordinatrice di progetti internazionali per la tutela della donna e dell’infanzia.
“…Questo libro è la sintesi di una ricerca crimino-sociologica che ho svolto in Medio Oriente, in particolare in Egitto e in Giordania, alcuni anni fa.Come la moglie di Barbablu’, avevo una chiave e volevo aprire quella porta segreta che nasconde al mondo occidentale crimini e delitti.
…Assistere all’ingiustizia e vedere vittime incarcerate e oppressori liberi e osannati come eroi era, per me, causa di grande travaglio interiore.
Come la moglie curiosa e disobbediente di Barbablu’, ho aperto piu’ di una porta segreta con l’unico fine di svelare quei crimini perpetrati su donne e nascosti dalla paura, dalla vergogna, dall’ignoranza, dall’inconsapevolezza…..””
Il libro offre una duplice chiave di lettura ed è rivolto sia al perseguimento della consapevolezza e autocoscienza da parte delle donne, sia alla riflessione ed approfondimento da parte di operatrici del settore che assistono donne e minori vittime di crimini violenti.
Dopo la prefazione di Carmelo Lavorino ed un excursus su “il genere”, l’autrice affronta numerosi punti cruciali: dalla condizione della donna tra patriarcato e religione, alla condizione della donna in alcuni paesi del mondo, alla Sharja e diritti della donna negati, sessuofobia e ossessione per la verginità nelle società patriarcali, segregazione dei sessi e perversioni sessuali, stupro, infibulazione e mutilazioni genitali femminili, donne aggredite con acido, matrimoni coatti e figlie vendute, delitto d’onore e violenza domestica.
Tutti gli argomenti e le problematiche sono affrontate e spiegate in maniera chiara e circostanziata ma soprattutto questo saggio è intriso di umanità, dell’autrice e delle numerose donne con le quali ha avuto colloqui, prevalentemente nell’ area rurale stanziata tra i villaggi di Kafr-el-Dawar, in provincia di Alessandria d’Egitto, e Damanour.
“..svolgevo le mie ricerche nell’ombra, colloquiando con le donne-vittime e con gli uomini-carnefici, con rappresentanti delle istituzioni religiose, saggi e giuristi, portando alle vittime quell poco aiuto che potevo permettermi allora...”
La delicatezza degli argomenti, dice l’autrice, si è scontrata con numerosi tabu’ legati alla sessualità, la vergogna e la paura che le vicende dolorose e private delle intervistate potessero essere rese note.
“…I tratti somatici del volto ancora infantile ma spesso marchiato indelebilmente dalla stanchezza, dalla privazione dovuta alla povertà, i corpi appesantiti dalle troppe e premature gravidanze e il modo di porsi di alcune di loro deciso, quasi sfrontato, apparentemente non sottomesso, l’intelligenza, quell germe di ribellione che brillava nei loro occhi scuri e le loro storie rappresentavano per me un’altra forte contraddizione, nella terra dei contrasti e delle contraddizioni…”
Il chiaro messaggio ed intento di Noemi Novelli è quello di dimostrare, attraverso una ricerca condotta sotto vari profili, psicologico –criminologico- antropologico e storico, che le violenze fisiche e psicologiche perpetrate sulle donne originarie di società patriarcali non sono legate ad una religione in particolare, in maniera esclusiva, bensi’ affondano le radici in “tradizioni” ancestrali e tribali, tipiche di tutte le società patriarcali presenti ad ogni latitudine. Molti dei crimini piu’ feroci, ai quali fa riferimento la “tradizione”, come l’assassinio d’onore, l’infanticidio, l’infibulazione, l’acidificazione, vengono odiernamente commessi da uomini che appartengono a varie religioni, tra cui quella cristiana ed islamica. Il rapporto di potere che l’uomo impone sulla donna, calpestandone la dignità e riducendola a merce di scambio, va ben oltre la religione e affonda le sue radici in tempi piu’ che remoti.
La violenza alle donne non è prerogativa della cultura orientale ma dipende dalla mentalità patriarcale che ha solide basi nella cultura occidentale, nonostante quest’ultima dichiari di fondarsi sulla “democrazia” e rivendichi la sua matrice illuminista. Se in alcune località sperdute dell’India, scrive Noemi Novelli, è ancora in uso la sati , “tradizione” abolita legalmente nel 1829, che consiste nell’auto-immolazione delle vedove, che le donne devono necessariamente compiere per dimostrarsi fedeli e coraggiose; in Occidente i dati sul femminicidio sono a dir poco allarmanti ed inquietanti, anche in paesi considerati evoluti come quelli nord europei, per non parlare dei dati relativi alla nostra Nazione. la Novelli porta anche esempi tutti italiani , come la storia di Rosaria Lopez, sequestrata, violentata, massacrata e uccisa da Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido al Circeo, e riporta alcune considerazioni della sorella di Rosaria, Letizia, circa l’effetto mediatico del processo ed i risvolti distorti ad hoc, ad uso e consumo di una società nella quale le donne continuano tutt’oggi a non essere libere, ma calpestate nella dignità, e considerate cittadine di serie B.
“…Le storie di sofferenza e violenza estrema (e forse sconvolto) il lettore fino all’ultima pagina di questo testo, vogliono contribuire ad abbattere il muro dell’indifferenza, ma sono portatrici di speranza. Speranza che scaturisce dalle parole delle stesse protagonist.
Aisha e Claudia, due delle giovani donne che hanno raccontato le loro storie dolorosa, ci costringono a riflettere su quanto la violenza lasci ferrite profonde non solo sul corpo ma anche nell’anima, ma si congedano concludendo I loro racconti con le frasi “ogni trauma si puo’ superare” e “sono riuscita a superare il dolore e a guardare al futuro”.
Parole che lanciano una sfida, difficile ma non impossibile. Quella di combattere la violenza di genere, senza tradire la diversità cultural, superando I pregiudizi, rispettando l’origine della persona che ci chiede aiuto.”
Chi usa violenza conta sul silenzio.Leggere questo libro è un’ottima risposta a chi vorrebbe le donne ridotte al silenzio, a chi vorrebbe confondere colpevolmente le origini dell’oppressione delle donne riconducendo i crimini su donne e bambine al barbaro straniero.
Il saggio contiene varie immagini fotografiche, alcune delle quali scattate clandestinamente da Associazioni umanitarie.
p.s. ringrazio Noemi Novelli per la sua umanità, generosità e per il suo impegno.
foto, in alto: copertina del libro; in basso: Noemi Novelli