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Crimson peak

Creato il 07 novembre 2015 da Kelvin
CRIMSON PEAK(id.)
di Guillermo Del Toro (Usa, 2015)
con Mia Wasikowska, Tom Hiddleston, Jessica Chastain, Charlie Hunnam
durata: 118 minuti

"Dal regista visionario Guillermo Del Toro", sta scritto sul manifesto di Crimson Peak... peccato però che questo film di visionario abbia poco o nulla. Crimson Peak è il secondo film mainstream di Guillermo Del Toro, è stato prodotto dalla Legendary Pics. (un marchio Warner), distribuito dalla Universal, ed è costato circa 60 milioni di dollari: numeri da blockbuster in piena regola coi quali il cineasta messicano dimostra di non sentirsi troppo a suo agio. Già nel precedente Pacific Rim, un giocattolone divertente ma banalotto, senza troppe pretese, Del Toro aveva sacrificato parte del suo talento (appunto) visionario in nome di un prodotto da grande pubblico, tutto azione e muscoli ma poche idee interessanti. Con Crimson Peak però le cose vanno decisamente peggio, e di parecchio.
CRIMSON PEAKIntendiamoci, non stiamo parlando di un brutto film. Crimson Peak è una pellicola che non ha particolari difetti, anzi. Diciamo pure che dal punto di vista tecnico-stilistico è formalmente impeccabile: costumi, scenografie, fotografia, effetti speciali sono indubbiamente di alta classe, una confezione deluxe che vale tutti i soldi spesi, fino all'ultimo centesimo. Peccato però che a tanta eleganza formale non corrisponda assolutamente uno sviluppo coinvolgente, nè tantomeno dei personaggi capaci anche una sola volta di appassionare lo spettatore, di farlo emozionare, commuoversi o sobbalzare sulla sedia. Niente di niente. Il ritmo di Crimson Peak è da encefalogramma piatto per tutte le due ore (troppe) di durata: una storia lenta e prevedibile, con colpi di scena telefonatissimi e un finale ipocritamente buonista che "rimette a posto le cose" celebrando la ricostituzione della famiglia tradizionale americana (mi fermo qui per non spoilerare...)
Un tipico prodotto da multisala, insomma, impersonale e innocuo, ennesimo esempio di "mutazione genetica" di un regista un tempo dissacrante e provocatorio, capace di girare film appassionanti e profondi, anche con forti risvolti umani e politici (pensiamo a La spina del diavolo e allo stupendo Il labirinto del fauno) che annacqua totalmente la propria vena creativa inginocchiandosi alle logiche produttive del sistema hollywoodiano, "tradendo" in malo modo se stesso, prima di tutto, e i suoi moltissimi fan sparsi in tutto il mondo che già lo avevano eletto come regista-cult apprezzato e amatissimo.
CRIMSON PEAKCrimson Peak è un film indefinibile e inclassificabile, ma nell'accezione negativa dei termini: racconta l'evolversi di un triangolo amoroso nelle brume inglesi di fine '800, ma non c'è mai il necessario coinvolgimento per farne un melodramma. Vorrebbe (forse) essere un horror gotico e disturbante, ma la paura e l'inquietudine sono pressochè inesistenti (la trovata della casa infestata dai fantasmi è vecchia quanto il cinema stesso, ma non ci sono davvero gli estremi per definirla una "citazione"). E non può nemmeno definirsi un thriller in costume, poichè il ritmo e la tensione sono diluite ai minimi termini in una sceneggiatura scontata e ultra-convenzionale, che ben poco emoziona lo spettatore. E' un film vuoto, senz'anima, asettico, perfetto per la domenica pomeriggio al cinema, dopo lo shopping, di cui nulla ti resta in mente.
E a poco valgono le prove, professionali ma anch'esse poco "sentite", degli attori protagonisti: Mia Wasikowska e Tom Hiddleston sono accettabili nel loro compitino, mentre di Jessica Chastain vorremmo dire sempre tutto il bene possibile, ma qui il suo personaggio scade più volte nel ridicolo involontario, non aiutato da dialoghi che, almeno nella versione italiana, appaiono piuttosto infelici.
CRIMSON PEAKCrimson Peak è un po' come quelle vecchie scatole di latta dove i nostri nonni tenevano i biscotti: bellissime fuori ma spesso e volentieri vuote dentro, e dove comunque il valore della scatola superava quasi sempre quello del contenuto...

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