Ed è così che visito il Museo Casa Lis a Salamanca, dedicato all'Art Nouveau e all'Art Déco, e più di tutto mi innamoro delle criselefantine. "Criselefantino" significa "fatto d'oro e d'avorio", ed è normalmente un aggettivo che si riferisce a sculture e statue. Trattasi di una tecnica, adoperata già nell'antica Grecia, che consisteva nel ricoprire con un sottile strato di avorio una struttura di sostegno che rimaneva invisibile: si utilizzava l'avorio per il volto, le braccia, le gambe di una statua, mentre il panneggio delle vesti e i capelli venivano realizzati con l'oro.
Intorno agli anni Venti del secolo scorso diventa frequente la produzione di statuette criselefantine di piccole dimensioni da utilizzare come soprammobili o come complementi d'arredo per case signorili o spazi pubblici della società europea. Rappresentanti figure femminili, esse si ispirano al mondo del teatro, della danza, del cinema di quegli anni, e di frequente invitano a un erotismo manifesto e gioioso, naturale e disinibito. Il museo Casa Lis ne ha un patrimonio notevole, e - posso assicurarvi - nell'osservarle sono rimasta più volte a bocca aperta (nel vero senso della parola) per il desiderio che m'hanno suscitato. Guardate un po' - anzi, osservatele proprio bene nei loro vari dettagli. Non provocano anche a voi lo stesso effetto? ;-)
Ma soprattutto le seguenti...