Crisi, c’è crisi ??
Ma ne siamo proprio sicuri?
Cioè, non è che mi sono messo una benda sugli occhi durante l’anno scorso e non ho quindi visto tutto il marasma che è successo.
Volevo solo sottolineare che, per la maggior parte degli italiani, anche una insignificante diminuzione di risparmio sul conto corrente, ininfluente sul modo di vita, si traduce in una litania infinita giornaliera di lamenti.
Anch’io non riesco ad esimermi da emulare quello stesso comportamento appena descritto.
Ma c’è crisi?
Lo ripeto per gli sfortunati che avranno la disavventura di leggermi, non intendo le situazioni realmente a rischio povertà di famiglie o persone singole senza lavoro e magari anche con l’affitto da pagare.
Parlo per le persone come me, che hanno lavoro e casa propria.
Quindi ripeto, ma c’è crisi?
Pensiamo un po’ ai nostri genitori.
Mia madre , ad ogni Natale, quando tutta la famiglia è radunata a tavola, appena prima di iniziare ufficialmente il lungo raid mangereccio, suole ritornare ai tempi andati della sua giovinezza quando il regalo di natale di lei, bambina di 5 anni, fu un (1) mandarino!!!!
E sapete cosa disse quella piccola bambina con in mano il suo mandarino?
“Ma allora esiste davvero Babbo Natale!!!!”
…..
Mi viene di guardare la tavola imbandita.
Penso alla lunga serie di pranzi e cene che ci aspettano.
Vedo i regali sotto l’albero di Natale.
Guardo mia sorella, i miei nipoti smanettare ininterrottamente con i loro telefonini nuovi di ultima o giù di lì generazione.
Poi penso, ma cosa si intende esattamente per crisi?
“Crisi (dal greco κρίσις, scelta) è un cambiamento traumatico o stressante per un individuo, oppure una situazione sociale instabile e pericolosa”.
Uhm, rifletto…. ma allora in effetti….con la crisi io e le persone come me proprio non c’entrano nulla!!!
Taglio il panettone con dentro il gelato, costellato di mirtilli e ribes, ne mangio un pezzo e mi si sporcano leggermente i baffetti da sparviero (sì ho i baffi!!!)
Addento di nuovo il panettone e ne assaporo placidamente il sapore.
Rifletto sul fatto che dovrei essere meno influenzato dal bombardamento mediatico che istiga, indirizza il pensiero verso la negatività.
Io e tutte le persone nella mia stessa situazione non dovremmo nemmeno nominare la parola “crisi“.
Proprio non ci è permesso.
Spero vivamente che nell’immediato futuro non sia più permesso a nessuno di dirla!
Cico