Crisi del Governo Monti e deriva populista.

Dopo le convulse sedute parlamentari di due giorni or sono, durante le quali un redivivo PDL ha deciso di avviare la chiusura dell'esperienza governativa del Professor Monti, era grande, ieri, l'attesa per vedere come  i giornali avrebbero commentato l'accaduto. In particolare, chi scrive era curioso di sapere l'esito di una (immaginaria) competizione: quale, tra i giornali seri, responsabili e sobrii, avrebbe per primo utilizzato, per bollare l'iniziativa del PDL (e di Silvio Berlusconi), l'infamante (o presunta tale) e banale espressione "deriva populista"?
L'ordine casuale con il quale ho letto ieri  le prime pagine dei quotidiani ha decretato la vittoria del "Corriere della Sera". Nell'articolo di fondo, a firma di Massimo Franco, già alla sedicesima riga comparivano, infatti, le fatidiche parole: "deriva populista di Silvio Berlusconi". Per non farsi (e farci) mancare niente, l'articolo era inoltre ben presidiato da espressioni quali: "baratro", "precipizio" e "fallimento". Nè,  of course, poteva mancare l'evocazione dei due guardiani chiamati a vigilare sulle intenzioni del popolo-bue: lo "spread" e i "mercati finanziari".
E' proprio vero, dunque, che il Governo Monti volge al termine e che presto andremo a votare: la campagna elettorale dei poteri forti è, infatti, già iniziata.