E’ prevedibile che si scommetterà sulle future operazioni di acquisto della Bce per vendere i titoli spagnoli e innalzare a breve gli spread ed i tassi di interesse. A quel punto il riacutizzarsi della crisi investirebbe in pieno il nostro paese.
Ed è altrettanto vero che gli spread e i rendimenti dei titoli sovrani spagnoli ed italiani sono ritornati a crescere, di fronte all’incerto atteggiamento del governo spagnolo che continua a rinviare la richiesta di aiuti finanziari al fondo salva-Stati (Efsf/Esm), una sorte di passaggio obbligato per ottenere il sostegno della Bce.
C’è un clima di nervosa incertezza, perché non si è usciti dal guado spread tenuto forzatamente dalla sub-dominante Germania; una fase di sospensione che può fatalmente deteriorarsi in qualunque momento per le cattive notizie sul debito greco, per il perdurare della recessione italiana, oppure per l’aggrovigliarsi dell’intreccio fra il debito pubblico di Madrid e le difficoltà delle banche spagnole.
La recessione si sta aggravando, rischiamo di assistere ad una nuova impennata sia del deficit pubblico (-3%) sia del debito pubblico rispetto al Pil (potrebbe superare il 125%); in queste condizioni, dichiarare come fa il nostro governo, che l’Italia non ha interesse a firmare memorandum per aiuti esterni perché è in grado di farcela da soli, è difficile sostenerlo.
Nel frattempo si sta creando un nuovo “Meccanismo europeo di stabilità”(Esm): è un fondo finanziario con missione salva stati con diritto di veto da parte di Francia, Germania e Italia.
Il diritto di veto è dovuto al fatto tecnico che i tre stati sopra indicati sono i principali contributori di un fondo salva stati pari a 80 miliardi (base per attingere, attraverso indebitamento, al mercato privato ed ottenere la possibilità di 700 -800 miliardi ).
Ma in realtà il Fondo salva stati è stato concepito per essere un più diretto interlocutore politico con gli Usa. Nulla impedirà di finanziare sistemi bancari in crisi, fare operazioni di garanzia finanziaria..La sua potenza di fuoco potrà essere maggiore dei 700-800 miliardi previsti, perché questo fondo è uno strumento politico e non solo tecnico.
Ovviamente nel disegno del Esm(Fondo salva stati) bisogna vedere se questa possibilità diventa realtà. Certo è che se si realizza tutto ciò non solo si spacca l’Europa, ma l’Italia è destinata a diventare l’organismo di trasmissione privilegiato per tutte le direttive di provenienza d’Oltre Atlantico: un cuneo frapposto tra la Germania ed il resto dell’Europa.
GIANNI DUCHINI, ottobre 2012