Legambiente lancia la manovra
sui consumi della famiglia. In questa prima parte, dove e come tagliare gli sprechi più comuni e che pesano di più sul
nostro bilancio familiare e sull'ambiente.
Abbassare di un grado la temperatura dentro casa, spegnere i consumi di energia superflui, fare una spesa a misura delle nostre reali esigenze, rifiutare tutte le volte che si può l'usa e getta, e poi evitare l'uso dell'auto per tragitti brevi e
quando ci si mette al volante, adottare uno stile di guida rilassato. Tagliare i consumi superflui non
aiuterà la crescita del PIL, ma il bilancio familiare sì, soprattutto in tempi
di caro vita. E in più, la lotta agli sprechi permette di ridurre
l'inquinamento, il consumo e l'importazione di risorse naturali e di petrolio. Da
dove cominciare?
Questa prima parte della
manovra di Legambiente sui consumi della famiglia evidenzia gli otto tipi di
spreco più evidenti e diffusi. Intervenendo su questi possiamo
arrivare a risparmiare
più di 2 mila euro all'anno e
tagliare una tonnellata di CO2 equivalente delle 10 prodotte procapite ogni
anno. Scopriamo come.
Riscaldamento.
La casa
(mutuo, affitto, bollette, spese di manutenzione) è la prima voce di spesa della famiglia
Italiana. Nella sua gestione, il riscaldamento rappresenta mediamente la metà
della spesa annuale: almeno 1.500 euro con il clima della Pianura Padana.
La temperatura invernale nelle nostre case è in genere alta, più dei 20 gradi
consigliati dalle norme di igiene, così come da quelle di costruzione e
conduzione degli impianti di riscaldamento. Ogni grado di temperatura oltre questa soglia, per tutto
l'inverno, corrisponde ad una spesa stimata del +6 o 7%. Molto
di più, anche il 30%, per chi vive a 24 gradi (succede spesso nei negozi).
Analogo "spreco" si deve contabilizzare sulla bolletta elettrica per
chi tiene la temperatura del condizionamento estivo a 20 gradi (la temperatura
estiva di benessere sarebbe di 26-27 gradi con il 40-60% di umidità relativa!).
Risparmio per un grado in
meno di temperatura e una maglia in più:
almeno 150-200 euro all'anno
200-300 kg di CO2
Elettricità stand
by
Gli apparecchi elettrici collegati alla rete consumano sempre un po' di
corrente, spesso troppa: anche 10 o 20 volte di più rispetto a quanto
prescritto dalle nuove disposizioni europee, che faticano ad entrare in vigore
persino sui prodotti di nuova generazione. La Commissione europea stima che l'11% del totale dei consumi elettrici
domestici sia rappresentato da apparecchi spenti o in stand by.
Ma il dato è vecchiotto e gli apparecchi ad uso saltuario sono aumentati. Oggi
la famiglia italiana spende mediamente 630 euro all'anno di corrente.
La lotta agli sprechi si può fare con un po' di attenzione e poca spesa:
staccando la spina degli apparecchi inutilizzati oppure dotandoli di
"ciabatte" intelligenti o con interruttore.
Risparmio minimo tagliando
stand by inutili:
70 euro all'anno
170 kg di CO2
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la crisi, la manovra di Legambiente a favore della famiglia (parte 1)
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originale che trovi su viviconstile.org