Dal 2003 l'Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane pubblica un rapporto intitolato Osservasalute con l'intento di monitorare il sistema sanitario da un punto di vista organizzativo e gestionale così da poter fornire elementi utili alla soluzione dei problemi e all'ottimizzazione dei servizi. L'Osservatorio nasce dall'iniziativa dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica Sacro Cuore. Il suo scopo è di fornire supporto sia divulgativo che formativo per gli enti sanitari territoriali.L'ultimo rapporto Osservasalute 2011 ha come tema di riferimento l'impatto della crisi economica sulla salute degli italiani e sulla qualità dell'assistenza sanitaria, tema quanto mai attuale e interessante.Il lavoro è piuttosto articolato e approfondito, e analizza aspetti che vanno dai fattori di rischio e stili di vita all'incidenza delle diverse patologie sulla salute, passando per una revisione del livello di assistenza sanitaria sino ai trapianti e al binomio siti web-liste d'attesa.Tra gli aspetti che mi preme approfondire quello relativo a salute mentale e dipendenze.
E' appunto uno dei temi della ricerca, l'osservazione degli effetti sulla salute della crisi economica, specialmente sulla salute mentale. Purtroppo non è possibile stabilire dei collegamenti diretti. Si possono registrare solo delle tendenze generali, sempre tenendo conto dei limiti di questo tipo di ricerche.
I dati.
Patologie alcol correlate. I dati riguardano i ricoveri ospedalieri o in strutture sanitarie correlati all'abuso di alcol. Il periodo di osservazione va dal 2007 al 2009. Durante questo lasso di tempo i ricoverati per patologie alcol correlate sono leggermente diminuiti:
Tasso di dimissioni ospedaliere
- 2007: 8,49 per 10.000* (maschi 14,35 - femmine 3,34)
- 2008: 7,91 per 10.000 (maschi 13,33 - femmine 3,13)
- 2009: 7,48 per 10.000 (maschi 12,78 - femmine 2,84)
Consumo di antidepressivi e antipsicotici. Si osservano i consumi di farmaci antidepressivi e antipsicotici come valutazione indiretta della frequenza di alcune patologie mentali. L'arco temporale di riferimento va dal 2000 al 2010. I dati vengono forniti in DDD (Dosi Definite Giornaliere, dall'acronimo inglese Defined Daily Doses) ogni 1.000 abitanti al giorno: DDD/1.000 ab/die.
Antipsicotici. Questi farmaci sono usati principalmente nella schizofrenia e nei disturbi psicotici. Dopo aver raggiunto un picco nei primi anni 2000 l'utilizzo nazionale è andato progressivamente calando, mentre se si analizza l'andamento regionale si osservano dinamiche molto diversificate. Per esempio, Abruzzo 6,57, Calabria, 5,35 e Sicilia 5,32 presentano consumi molto più alti della media nazionale.
Valori nazionali
- 2000: 3,28 (DDD/1.000 ab/die)
- 2001: 3,88
- 2002: 3,87
- 2003: 3,67
- 2004: 3,67
- 2005: 3,66
- 2006: 3,49
- 2007: 2,98
- 2008: 2,95
- 2009: 3,01
- 2010: 2,80
Antidepressivi. Qui il dato è opposto a quello degli antipsicotici: si assiste ad un continuo aumento dal 2000 al 2010. La spiegazione che forniscono dall'Osservatorio è che la classe dei farmaci antidepressivi, nel tempo, non è stata utilizzata solo per le forme più gravi di depressione ma anche per quelle più lievi come ansia e attacchi di panico, e che spesso è il medico di medicina generale e non lo specialista a prescriverli. Altri due fattori che potrebbero aver inciso sull'aumento del consumo, la progressivamente sempre più ridotta stigmate dei disturbi dell'umore e la variabilità di utilizzo degli antidepressivi, utilizzati per esempio anche nella terapia antidolorifica.
Valori nazionali
- 2000: 8,18 (DDD/1.000 ab/die)
- 2001: 16,24
- 2002: 19,90
- 2003: 22,58
- 2004: 26,18
- 2005: 27,78
- 2006: 30,08
- 2007: 31,88
- 2008: 33,46
- 2009: 34,66
- 2010: 35,72
Suicidi. In questo caso, avendo come riferimento il biennio 2007-2008, si è analizzato il dato regionale relativamente al riferimento nazionale, che per il periodo indicato è stato di 7,08 per 100.000 (tasso standardizzato). Il tasso grezzo per fasce di età ci dice che le fasce di età 65-74 e oltre 75 anni sono quelle con i valori più alti, rispettivamente 9,49 e 13,04. Addirittura in Valle d'Aosta, per gli over 75 si tocca il 36,36 per 100.000, valore in assoluto più alto. Si noti che il tasso standardizzato fornisce un valore generale tenendo conto dell'incidenza per fasce d'età rispettivamente alla popolazione di riferimento. Il valore delle singole regioni presenta un'ampia escursione rispetto al valore medio nazionale:
Valori regionali
- Piemonte 9,24 per 100.000
- Valle d'Aosta 11,03
- Lombardia 6,71
- Prov. Bolzano 10,69
- Prov. Trento 8,80
- Veneto 7,82
- Friuli Venezia Giulia 6,74
- Liguria 5,05
- Emilia Romagna 9,07
- Toscana 7,56
- Umbria 9,68
- M,arche 8,32
- Lazio 5,01
- Abruzzo 7,87
- Molise 5,91
- Campania 5,05
- Puglia 5,48
- Basilicata 7,28
- Calabria 5,95
- Sicilia 6,55
- Sardegna 11,37
*Tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere per 10.000. Si usa 10.000 come riferimento per non avere numeri molto bassi da gestire, nel caso di esempio si avrebbe 0,0849%. La standardizzazione è effettuata usando la popolazione media italiana del 2001 come popolazione di riferimento.
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Fonti e bibliografia:
Osservatorio Nazionale Università Cattolica del Sacro Cuore: Rapporto Osservasalute edizione 2011 (occorre registrarsi gratuitamente per vedere i dati).
image credit
italiani-a-monaco.de
alcolisti.org
informasalus.it
recchiuti.it