Cambia finalmente l’inerzia nel settore dell’edilizia? Dopo la picchiata vertiginosa degli ultimi terribili 7 anni sembrerebbe essere finalmente giunta la luce in fondo al tunnel.
La risposta alla domanda iniziale infatti appare positiva: ad confermarlo è l’aggiornamento dello studio congiunturale del Cresme, elaborato proprio in questi giorni, il quale prevede per la fine di quest’anno (2014) una crescita reale del comparto dello 0,2% rispetto al 2013.
Una stima di crescita molto più alta di quella che si presagiva lo scorso novembre (addirittura un cambio di verso, visto che 8 mesi fa le stime parlavano di una ulteriore contrazione dello 0,6%) a confermare la sterzata positiva conferita al settore dell’edilizia dagli incentivi fiscali per ristrutturazione ed efficienza energetica.
Una ripartenza che si consolida su dati che parlano di lievissima crescita, che assume tuttavia fattezze davvero rilevanti nel panorama desertificato di un settore in cui la crisi ha spazzato via in 7 anni il 20% degli occupati ed il 32% del valore complessivo della importante filiera.
Gli interventi maggiormente trainati dai bonus ristrutturazioni ed efficienza energetica sono quelli relativi al recupero residenziale, che vale il 61% dell’intero mercato degli investimenti in edilizia (circa 79 miliardi di euro), mentre le nuove costruzioni residenziali continuano a presentare dati negativi (calo dell’8 % stimato per quest’anno). Rinnovare, recuperare e riqualificare (tenendo conto anche del saldo energetico) sono le azioni che fungono da punto di passaggio fondamentale per lo stato di salute futuro del settore. Nulla sarà più come prima, ma i piccoli passi in avanti segnalati dalle rilevazioni CRESME sono grandi balzi verso la ripartenza.