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Crisi Egiziana: The Revolution Will Not Be Tweeted?

Creato il 02 febbraio 2011 da Pedroelrey

Nella crisi egiziana Twitter gioca un ruolo di primo piano come fonte informativa.

Deputato a media di streaming delle notizie e fonte inesauribile degli updates che si susseguono ininterrottamente sul tema, pare aver assunto centralità nella diffusione e raccolta di informazioni divenendo al tempo stesso icona della libertà d’informazione, come testimonia l’alleanza Google-Twitter .

Sysomos ha analizzato 52 milioni di utenti della piattaforma di microblogging rilevando hashtag e localizzazione dei tweets relativamente alla rivolta in corso in questi giorni in Egitto. La società di business intelligence nei social media, dopo aver correttamente segnalato che una quota di utenti certamente non rende disponibile la propria localizzazione al fine di proteggere la propria identità, evidenzia come una percentuale irrisoria, pari al 0,027% dei tweets provenga da Egitto, Tunisia e Yemen.

Nella mia interpretazione dei dati resi disponibili, ritengo che la rivoluzione, la destituzione sempre più prossima del potere precostituito che ha regnato in Egitto negli ultimi trent’anni, sarà diffusa prima che da qualsiasi altro mezzo su Twitter.

Sono portato a ritenere infatti, che i 14mila utenti identificati, che segnalano gli aggiornamenti sulla situazione, rappresentino l’elite, la rete di influencers che rende possibile l’esistenza della maglia allargata dei 1,3 milioni di tweets sul tema rilevati nella settimana dal 24 al 30 gennaio-

Twitter si conferma essere efficace arma di disseminazione di massa di quanto sta avvenendo. The revolution will be tweeted.


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