Crisi: il 2013 anno di ripresa per i balcani occidentali?

Creato il 18 maggio 2013 da Pasudest
Di Marina Szikora [*]Gli ultimi dati della Banca Mondialeindicano che per i paesi dei Balcani Occidentali stanno arrivando giorni migliori, almeno per quanto riguarda l'economia. Cosi' un commento della Deutsche Welle, sezione serba, pubblicato in questi giorni. Mentre da Bruxelles avvertono ancora sulla presenza della recessione, sia nei paesi della zona euro sia nell'intera Unione Europea, con una possibilita' dell'inizio di crescita economica appena a fine anno o durante il 2014, uno dei maggiori economisti della Banca Mondiale, Željko Bogetić, un mese prima del rapporto di questa organizzazione sulle prospettive economiche dei paesi dell'Europa Sudorientale, in una intervista alla DW rivela o almeno esprime speranza che proprio quest'anno ci sara' una svolta nei Balcani. Dopo una doppia recessione durata diversi anni, il 2013 dovrebbe essere l'anno di crescita economica nei Balcani Occidentali. La sfida, secondo questo esperto, e' come mantenere questa dinamica nell'ambito di un ambiente difficile e del proseguimento della recessione nella zona euro.
L'anno precedente, prosegue l'esperto Bogetić, e' stato un anno particolarmente difficile anche a causa di fattori naturali, quali un inverno eccessivo e un'estate torrida che avevano colpito l'agricoltura nonche' il settore energetico nei paesi della regione balcanica. Gia' il primo quartale di quest'anno ha portato alla Serbia una uscita formale dalla recessione con la crescita della produzione industriale del 5,2 percento il che ha contribuito alla crescita del pil del 1,9 percento. E mentre gli uni affermano che la Grande Punto prodotta dalla Fiat in Serbia questa volta ha salvato la Serbia, dalla Banca Mondiale di Washington dicono che "il quadro generale dell'economia serba, in quanto la maggiore economia dei Balcani Occidentali ma anche l'intera regione balcanica, si sta riprendendo dalla recessione dell'anno scorso in maniera significativa a causa dell'assenza di menzionati fattori negativi ma anche a causa di concreti investimenti. Comunque sia, il ritmo generale della ripresa non e' cosi' forte e in certa misura e' limitato dalla recessione nella zona euro, afferma l'esperto economico Bogetić.
E mentre dal Governo della Serbia annunciano due miliardi di euro di investimenti entro la fine dell'anno, presso la Banca Mondiale commentano che il programma della politica economica in Serbia e' da tempo abbastanza chiaro. Si valuta che il governo di Belgrado ha iniziato adattamenti fiscali indispensabili a fin di stabilizzare le finanze pubbliche e per sollevare l'escalazione del deficit del bilancio e del debito pubblico. Tuttavia, si afferma, il debito pubblico della Serbia continua ad essere alto, il deficit deve essere abbattuto ed il primo grande lavoro della Serbia deve essere quello di resistere su questa via, afferma l'esperto economico Bogetić. Al tempo stesso, lui avverte di un altra situazione piu' difficile. Tra i paesi dei Balcani Occidentali la Serbia non occupa un posto buono per quanto riguarda il clima di investimenti secondo molti valori internazionali. Bisogna fare ancora molto per togliere gli ostacoli per il funzionamento delle piccole e medie imprese. Si tratta di problemi enormi che vanno risolti in maniera piu' agressiva, si dice in questa intervista della DW. Se cio' accadra', i risultati in termini di maggiore occupazione, maggiori investimenti e maggiore interessamento del capitale straniero per l'economia serba non manchera'. Dalla Banca Mondiale quindi sollecitano che il 2013 bisogna comprenderlo come "un anno di occasioni" perche' le riforme economiche, soprattutto sul piano di adattamento fiscale e clima di investimenti nella regione siano accelerati.
[*] Il testo è tratto dallatrascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda oggi a Radio Radicale

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