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Crisi: le piccole aziende chiudono. Male il settore edile e l’orafo

Creato il 23 gennaio 2012 da Lapulceonline

cantiere lavori edile stradaCosì non va. La crisi sta “tagliando le gambe” alle piccole e medie imprese della provincia, facendo registrare, nel 2011, il fallimento di 5 aziende ( 5 nella zona di Alessandria, 2 nel Casalese, 3 nel Valenzano, 2 nell’Ovadese e 3 nel Tortonese). “Ma a queste – spiega il presidente provinciale Confapi Giuseppe Garlando – dobbiamo aggiungere altre 17 imprese, delle quali molte orafe, che hanno dovuto cessare l’attività”. Una situazione drammatica, fotografata dall’analisi effettuata sul comparto Pmi alessandrino. Il problema più grande, per tutti, è la mancanza di liquidità.

Negli ultimi dodici mesi, quasi il 20% delle imprese associate ha richiesto la Cassa Integrazione Ordinaria, mentre si registra un calo nelle richieste di quella Straordinaria, scese a 13 nel 2011 contro le 28 del 2010.

Chi ha sofferto di più la crisi sono sicuramente le imprese fornitrici del settore edile, che scontano un evidente rallentamento nell’attività. Altro comparto in difficoltà è quello orafo, dove soffrono soprattutto le aziende di dimensioni più piccole. Abbastanza negativo il panorama del casalese, mentre sembrano ancora reggere le zone di Ovada e Novi. Stanno marciando abbastanza bene i settori della gomma/plastica e delle chimica; anche l’alimentare, nonostante una contrazione nei consumi, non sembra denunciare ancora aspetti problematici.

Continua Garlando: “Siamo quotidianamente bombardati dalla parola “sacrifici”, che chi ci governa ripete incessantemente. E’ un termine che i nostri imprenditori conoscono bene. Finora si è parlato di tutto, troppo poco di interventi a sostegno del lavoro. Non è possibile aggiungere soltanto tasse alle tasse, per chi regolarmente già le paga. Da mesi la situazione è come avvitata su se stessa, come se ci fossimo fermati tutti. Ora servono davvero riforme capaci di rimettere in movimento l’economia di un Paese importante come il nostro”.


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