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Crisi, migliora la percezione sul clima economico: per il 25% degli italiani il peggio è passato

Creato il 27 settembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Al momento, non prevalgono ancora gli ottimisti ma negli ultimi mesi sono cresciute le valutazioni positive e si è ridotto il pessimismo che, però, è ancora diffuso. E’ quanto rileva in un’analisi il presidente “Ipsos Italia”, Nando Pagnoncelli, in un sondaggio pubblicato sul “Corriere della Sera”.

(huffingtonpost.it)

(huffingtonpost.it)

Crisi, migliora la percezione sul clima economico: per il 25% degli italiani il peggio è passato. ”L’indice di fiducia dei consumatori rilevato ogni mese dall’Istat – si legge – nel dicembre dello scorso anno si attestava a 95,7 mentre ad agosto era pari a 109 e in tutti i mesi di quest’anno, pur facendo registrare oscillazioni, si è mantenuto sopra quota 100″. I risultati del nuovo sondaggio, sottolinea Pagnoncelli, “vanno nella stessa direzione”, confermando “un atteggiamento di fondo alquanto preoccupato”; “tra i nostri connazionali c’è una propensione a rappresentare la situazione generale in termini peggiori rispetto alla realtà”. Sulla crisi del 2008, aggiunge, “prevale, sia pure di poco, l’opinione che il peggio debba ancora arrivare” (37%); “il 32% pensa che siamo all’apice della crisi e circa uno su quattro (23%) ritiene che il periodo peggiore sia alle nostre spalle”.

Raddoppiati gli ottimisti rispetto al 2014. Questo per dire che “gli ottimisti sono più che raddoppiati rispetto al 2014 (erano l’11%) e risultano più presenti tra l’elettorato centrista (52%) e quello del Pd (42%). Al contrario i pessimisti sono nettamente più numerosi tra i leghisti (47%), i grillini (44%) e nell’area dell’astensione e dell’indecisione (45%)”.

Laureati, ceti dirigenti e impiegatizi, student e casalinghe i più ottimisti. Tra chi ha spirito positivo, rileva Pagnoncelli, “risultano i laureati, i ceti dirigenti e impiegatizi (che più di altri trovano riscontri nell’andamento della propria azienda, soprattutto rispetto agli anni scorsi), gli studenti (i dati occupazionali fanno segnare un’inversione di tendenza sul fronte della disoccupazione giovanile), le casalinghe (lieve ripresa dei consumi e calo dei costo del petrolio e dell’energia)”.

Piccoli imprenditori, artigiani e commercianti i pessimisti. Al contrario “risultano molto pessimisti i piccoli imprenditori, gli artigiani e i commercianti: la loro attività guarda in larga misura al mercato domestico e la domanda interna stenta a decollare in misura significativa”. (ADNKRONOS)


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