Se il 2015 ha rappresentato per l' Europa l'anno della crisi dei migranti e della minaccia del terrorismo islamico, il 2016 non sembra portare, finora, incoraggianti novità almeno per quanto riguarda il tema dell'immigrazione. Dopo i muri di acciaio e filo spinato voluti da Slovenia e Ungheria, un'altra barriera anti migranti si avvia ad essere ultimata al confine tra Macedonia e Grecia.
Proprio il paese ellenico è colpito, nel corso di questi mesi, da una monumentale ondata migratoria che si ripete senza sosta tra la Turchia e il Mar Egeo. La Grecia simboleggia per i migranti, infatti, una sorta di "ponte" geografico tra l'Europa e l'Asia Minore. Un passaggio naturale che miete, tuttavia, numerose vittime di settimana in settimana.
La Macedonia, dal canto suo, altro non è che una tappa obbligata per tutti i migranti intenzionati a raggiungere le destinazioni di Germania, Austria e paesi scandinavi transitando per i balcani. Il governo di Skopje è da mesi impegnato la costruzione dell'ennesimo muro metallico sul confine meridionale del Paese al fine di impedire il passaggio dei disperati. Gli unici "ospiti" graditi in terra macedone sono i rifugiati provenienti da aree devastate da conflitti da Siria, Iraq e Afghanistan.
Nessuna tolleranza, invece, per i cosidetti migranti "economici" che si spingono in Europa alla ricerca di migliori condizioni di vita. Migliaia sono già stati i migranti respinti Un'azione allarmante per la Grecia che si appresta a ritrovarsi isolata dal resto del Vecchio Continente ed in balìa di una crisi dei migranti che rischia di soffocarla senza alcuna via d'uscita.
Gravi le conseguenze anche sotto il profilo economico, in quanto una Grecia "separata" dal resto dell'Europa escluderebbe di conseguenza la nazione dall'area di Schengen, castrando la libera circolazione di merci ed individui.
Salvatore Rocca
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