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Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime se...

Da Eleonoraely
Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime se...
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Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime serie 
di Dom Francesco di Salles Polline, certosino 
(conclusione )Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime se...Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime se...Cristianesimo vissuto Consigli fondamentali alle anime se...

XII. In cammino per il cielo.
Ora dimmi se vedi chiaro il modo di diventare un cristiano puro sangue. Tu sei cristiano e sulla via della vita. Io ti vedo come un macchinista a cui si dà un treno bell'e formato: macchine, carrozzoni, provvigioni, operai, tutto è pronto. I fuochi sono accesi, il vapore freme, perché il treno non parte? Un giro di chiavetta ed eccolo che si slancia.
Ecco te stesso, ecco la tua vita. Dio stesso ha formato il treno, ha unito insieme le facoltà dell'anima tua e del tuo corpo: ecco il treno. T'ha preparato un'infinità di provvigioni: tutte le creature. Ha acceso il fuoco della grazia; la via della sua volontà è li completamente aperta. Che ti occorre per camminare? Un'occhiata, è il giro di chiavetta; ed ecco che la grazia ti trasporta, sulla via della volontà di Dio, nella direzione della gloria di Dio.
E per mantenere questo cammino, non hai da far altro lavoro che quello del macchinista. Guardalo nell'atto che sorveglia il treno, regola il cammino, fa mantenere il carbone e l'acqua; egli ha l'occhio al suo affare. Abbi anche tu l'occhio su quello che devi fare. Sorveglia il movimento dell'anima tua; guarda dove ti trovi, assicura la docilità. Alla luce della grazia, piglia gli esercizi di pietà che ti sono necessari, per mantenere il fuoco dell'amore e il vapore della grazia. E cosi mantieniti nella direzione del dovere e nella sottomissione a Dio, per la gloria di Dio.

Ti potrai dunque lagnare che la cosa sia difficile? Davvero, che cosa Dio poteva fare di più per facilitare la santità? Salvo il metterti nel paradiso terrestre come Adamo, e ancora! Oh! sono pur vili ed ignoranti quelli che si lagnano di Dio! Ignorante oramai tu non lo sei più, se hai compreso ciò che qui ti son venuto dicendo. Vile non lo sarai mai: sarebbe troppo vergognoso per te. Si tratta d'una cosa cosi grande e costa cosi poco! E se la natura trova alle volte la via aspra, il fuoco della grazia trasporta verso le cime, se lo si sa mantenere.

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Dunque, in cammino verso il cielo! hai tutto ciò che ti è necessario. I tuoi santi patroni, il tuo buon Angelo, la dolce Madre, Gesù, Dio stesso sono con te nel treno. T'accompagnano, ti proteggono, t'aiutano. Sii degno della loro compagnia, conta su di essi per riparare le tue mancanze, e, viva Dio! progredirai.
In cammino verso il cielo! la via è lunga, non devi perdere né tempo, né forze, né risorse. Non sei che al principio del viaggio, ecco una ragione per non sciupar nulla dì ciò che hai. Mostra ora che hai la fede, che sai ciò ch'è Dio, quello che sei tu, cosa sono le creature, qual è la via, cos'è il cielo. In cammino verso il cielo!

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XIII. Ultime riflessioni.
Cento volte forse, durante la lettura di questo libro, hai sentito il tuo cuore. assalito da questo pensiero: Ma è esagerato e impossibile. Fin dalle prime mosse, se ben ricordi, ti avvertii dell'inflessibile rigore dei principii che stavi per incontrare. Frequentemente, nel corso del cammino, ti tenni desto lo spirito e il cuore. Ed ora, sul finire, provo ancora il bisogno di porti in guardia contro l'argomento dei vili. Lo spirito di viltà, ispirato dall'istinto egoista del godimento, oh! quanto abilmente e quanto profondamente s'insinua nella nostra povera natura!
Incessantemente il piacere vuole tirarti in basso e addormentarci nel riposo.
Ed io bramerei ardentemente di farti salire. Vorrei, ed oh quanto! che tu fossi un cristiano perfetto, integrale, e manchevole in nulla. Ah! Dio mi è testimonio con quale ardore io desidero che tu t'immerga fin nelle viscere di questa vita cristiana; con quale ardore io domando che il tuo amore per Dio vada ogni giorno crescendo in una immensa pienezza di scienza e di sentimento; che tu abbia l'ambizione delle grandi cose, che tu sia sincero e cammini senza inciampare; che finalmente tu conduca una vita di giustizia veramente feconda mediante Gesù Cristo per la lode e la gloria di Dio.
Oh! te ne scongiuro, ascendi, dilatati. E per salire, sii un uomo di principii. Solo i principii fanno gli uomini e le cose. Nulla si fa se non coi principii. Provati solo a fare una combinazione chimica senza rispettare le leggi e i principi che la regolano. Quando fai dei calcoli matematici, dici forse: due e due fanno press'a poco quattro? I tre angoli di un triangolo sono qualche volta uguali a due angoli retti? Ciò ti fa sorridere. Dunque credi che i principii siano più necessari per fare un calcolo o una combinazione chimica, che per fare un uomo? I principii fondamentali della religione sono forse meno principii di quelli della chimica o delle matematiche?
No, senza principii non si fa nulla, nè in chimica, nè in matematica, nè in religione; null'altro che tentativi ridicoli e risultati falliti. Tu sarai dunque un uomo di principii, e prenderai nella loro ferrea integrità le leggi del cristianesimo, deciso di seguirle fino in fondo. Non cercar di accomodarle ai tuoi capricci; i principi non si prestano a nessun accomodamento: sono o non sono. Quando si tratta di mezzi da adoperare, puoi e devi essere accomodante. Hai veduto per l'appunto, che la pratica della vita cristiana deve acconciarsi a tutte le situazioni, piegarsi a tutto e servirsi di tutto. Fermezza nei principii, dolcezza nei mezzi: ecco il suggello della verità.

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Se hai la disgrazia di fare una breccia nei principii, sarà sempre a profitto dei tuoi capricci. Ed allora tu sei come una nave senza bussola, come una locomotiva senza binario, come una foglia in balia del vento. Lo sai, i capricci sono essenzialmente mobili: quelli di oggi non sono quelli di ieri né quelli di domani. Così la tua vita, piegando al soffio dei tuoi capricci, fa di te una banderuola. Ohimè! I tetti coprono più banderuole di quello che ne espongono al vento! Che triste commedia è quella d'una povera vita umana, così sballottata di piacere in piacere, di inezia in inezia, dì nullità in nullità. Quando non si vive di principii, non vi sono più caratteri.
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Non si vuole inflessibilità di principii. Quindi va' alla cerca dei caratteri. Fa' come Diogene: piglia la lanterna e cerca un uomo.
Si dice che sono gli uomini che mancano; non lo credo: sono i principii che mancano. È il Padre Aubry, un pensatore ed un carattere, che così parla. Sì, i principii mancano; e perché mancano, non si formano più uomini, non si formano più cristiani.
Prendendo per legge la ricerca del proprio piacere ciascuno s'impicciolisce sopra di sè, e si isola in sè. Difatti i capricci, i bisogni e i gusti dell'uno non sono quelli dell'altro; ciascuno ha cosi una legge ed una via individuale, ed allora è la divisione nelle idee, la competizione negli interessi, il caos nella pratica. Non c'è più una base comune, non più intesa possibile, non più unione in nulla, non più accordo per nulla. È la confusione, è la debolezza, è la rovina. Ecco a che punto ci troviamo, e Dio sa dove andiamo. Ed è il risultato logico della vita di tentativi e d'incertezze.
Oh! una buona volta, tu che vuoi essere un uomo e soprattutto un cristiano, lascia lascia da parte i modi di vedere e di fare del mondo degradato; scuoti risolutamente codesta vita di sentimentalità egoista, di vanità codarda e di falsità interessata; esci dalla strada fangosa. Vedrai che, se vi è immensamente da fare e da rifare nella nostra società, è possibile fare e rifare immensamente. Che bella carriera aperta agli uomini che sapranno avere la mente e il cuore cristiani! T'ho mostrato qui i principii che fanno le menti e i cuori cristiani. Prendili, svolgili, falli vivere in te. Va' a questa mèta, segui questo cammino, piglia questi mezzi; ed io ti assicuro che sarai un cristiano. Lo sarai e lavorerai a fare dei cristiani. Aprirai ad altri le vie della vita; trascinerai nel tuo movimento altre anime, le quali alla loro volta hanno bisogno di vivere. E voi tutti insieme salirete, e potrà rifarsi una società cristiana.

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XIV. Sii cristiano!
Ed è ormai tempo che ti spieghi questa espressione, che è la sostanza del libro. Volli riservarti questa spiegazione per la fine. perché questo titolo è il compendio di tutto ciò che ho cercato d'insegnarti.

Sii cristiano! Ma che cosa significa essere cristiano? Essere cristiano significa essere formato e trasformato ad immagine i Cristo. E che cosa è Cristo? Se vuoi avere qualche intelligenza del mistero di Cristo, è necessario che tu consideri in lui quattro cose: 1° la divinità: 2° l'umanità; 3° l'unione di queste due nature; 4° la soppressione della persona umana. 

1° La divinità. 
Egli è Dio, Dio perfetto. È il Figlio di Dio, la seconda delle persone divine. È Dio dall'eternità ed è tale per tutta l'eternità: Dio non muta.
2° L'umanità. 
Egli è uomo, uomo perfetto. Ha la natura e le facoltà e le qualità umane, tutta la natura e tutte le facoltà e tutte le perfezioni umane. Ha come te un'anima ed un corpo, una mente ed una volontà e dei sensi. Ed è in tutto più perfetto di te.
3° L'unione delle due nature. 
La natura divina e la natura umana sono unite in Lui; unite, ma non mescolate non confuse; unite, ma senza alterazione, né diminuzione, né cambiamento alcuno nella natura di Dio e nella natura dell'uomo. È nel medesimo tempo perfetto Dio e perfetto uomo. La divinità conserva la sua infinita perfezione, poiché non può mutare. L'umanità conserva tutta la sua integrità, poiché è per via della perfezione dell'uomo che l'unione diventa possibile fra Dio e l'uomo.
4° La soppressione della persona umana.
 È nell'unità della persona del Verbo, che sussiste l'unione di Dio e dell'uomo in Gesù Cristo. La persona umana è assorbita nella persona divina. Che cosa vuol dire?
Vuol dire che la natura umana, la quale possiede nel Nostro Signore tutta la perfezione d'attività e d'operazione di cui un essere umano è suscettibile, non può in alcun modo determinarsi e muoversi per se stessa. L'impulso determinante e il dominio direttivo degli atti umani del Salvatore vengono dalla persona. divina, in quella guisa medesima che in te i movimenti del tuo corpo sono prodotti dall'anima tua. E come in te il corpo è incapace d'alcuna attività senza l'anima, così in Gesù Cristo la natura umana non è suscettibile d'esser mossa che dalla persona divina.
Ecco Cristo, ed ecco il cristiano, perché il cristiano, per portare l'immagine di Cristo, deve avere questi quattro caratteri, nella misura a lui propria. Ti si esorta continuamente ad esser cristiano, e incessantemente si parla di vita cristiana, di pietà, di istruzione, d'educazione, di società, d'istituzioni cristiane, ecc. Quelli che tale parola pronunciano così spesso, ne conoscono bene il significato? E tu ne hai un'idea chiara?
Ricordati che quest'epiteto «cristiano» non puoi e non devi applicarlo altro che quando trovi riuniti i quattro caratteri che costituiscono Cristo: 
1° elemento divino Perfetto; 2° elemento umano perfetto; 3° unione del divino e dell'umano;4° annientamento dell'indipendenza umana di fronte a Dio.
In Gesù Cristo tutto era perfetto fin dal principio: la sua vita era una pienezza che non poté avere che un accrescimento esterno nel suo elemento umano. La tua vita propria è un germe che deve svilupparsi, fino a che tu sia l'uomo perfetto, arrivato all'età della pienezza di Cristo. Per conseguenza tu devi diventar cristiano, cioè a dire, lavorare in te al perfezionamento del divino, dell'umano, e della sottomissione dell'umano al divino. Il lavoro cristiano è il perfezionamento, e il termine cristiano è la perfezione di queste quattro cose. Una parola intorno a ciascuna, al fine di vedere come esse sono contenute nelle quattro parti di questo libro.
L'elemento divino della tua vita è la gloria di Dio. Vedi con quale insistenza io ti ho domandato di dilatarla in te. Tutto il libro ne è pieno.
L'elemento umano sono le facoltà dell'anima tua e del tuo corpo, la tua mente, il tuo cuore e i tuoi sensi. T'ho raccomandato abbastanza di svilupparli? T'ho pregato abbastanza di non vegetare nelle inezie?
L'unione del divino e dell'umano. Non ti ricordi quanto, nella seconda parte, t'ho predicato l'unione a Dio solo e il distacco assoluto da tutto ciò che non è Lui?
Sottomissione dell'umano al divino. E nella terza parte che cos'ho fatto se non insegnarti a sottomettere e a conformare in tutto la tua azione alla volontà di Dio? A lasciarti condurre e maneggiare da. lui? Dimmi, t'ho mostrato il fondo del lavoro cristiano? Lavora tu adesso, e quando avrai, fino al supremo limite determinato, ingrandita in te la gloria divina, ingrandite le tue facoltà, la tua unione con Dio, la tua sottomissione alla sua azione, allora sarai degno del tuo modello, sarai un cristiano perfetto. Che splendore è un'anima cristiana! O Gesù, come si conosce poco il significato di questa parola, che si ripete tanto! Se si sapesse, non si avrebbe l'ardire di chiamare cristiane persone e cose che sono indegne di voi, e che vi rassomigliano così poco, e che hanno sì poca cura dì rassomigliarvi, e che, se ne hanno la cura, ne hanno così scarsa la scienza! Essere cristiano, voler esserlo, è cosa sì grande! ed è cosa sì rara!

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XV. Esortazione.
Ecco pertanto aperti dinanzi ai tuoi occhi i grandi orizzonti, dinanzi al tuo cuore i grandi spazi e dinanzi ai tuoi passi la grande carriera della vita cristiana. Ho voluto svelarteli senza attenuazione, fartene vedere la bellezza, rivelartene le grandezze e l'estensione. Io stimo che un grande cuore qual è il tuo, un cuor forte, franco e retto ha bisogno di tali spazi per dilatarvisi. Io gemo quando veggo le piccolezze, nelle quali sei troppo sovente obbligato a vegetare. Oh! quant'aria libera, forti cibi, e vigorosi esercizi ci vogliono!... per l'anima tua più che per il tuo corpo! Ecco quello ch'io volli darti.
Dimmi, quello ch'io ti presento è confacente alla tua costituzione? Senti questa che armatura dei forti è fatta per le tue membra? Posso io, terminando, rivolgerti l'invito di S. Paolo agli Efesini? Su, via! Fratelli miei, siate forti per Dio, fate assegnamento sulla virtù della sua potenza. Rivestite l'armatura di Dio, per resistere agli assalti del diavolo. Poichè la lotta che ora dobbiamo sostenere non è solo contro gli esseri della carne e del sangue, ma contro i principi e le potenze signore delle tenebre, contro gli spiriti del male e per gl'interessi del cielo. Sì, pigliate l'armatura di Dio, al fine di poter lottare nel giorno del male e rimanere perfettamente saldi sulle vostre posizioni. In piedi adunque: ai reni la cintura della verità; al petto la corazza della giustizia; ai piedi la calzatura del Vangelo di pace; al braccio lo scudo della fede, sul quale verranno ad estinguersi le frecce infocate dello spirito del male; al capo l'elmo della speranza; alla mano la spada dello spirito, che è parola di Dio.
Ecco l'armatura del soldato di Dio. Essa è di buona tempra e dà la certezza di splendide vittorie.
Vuoi essere il soldato di Dio? Senti fremere nelle tue vene la passione di qualche grande eroismo? I grandi combattimenti della fede non sollecitano vittoriosamente la tua generosità? Sì, ne sono sicuro, tu sei mosso dagli ardori bellicosi, che fanno i grandi cristiani. Tu mai assisterai impassibile agli assalti, che da tutte le parti si moltiplicano contro quello che di più prezioso hai al mondo, quello che ti è più caro della tua vita, quello per cui saresti felice di dare il tuo sangue: cioè la tua fede, la tua religione, il tuo Dio.
Sì, ci vogliono degli uomini, per difendere la grande causa; essa è cosi fiaccamente e sì deplorevolmente difesa da tanti. Dio e la Chiesa chiedono dei difensori, ma dei veri difensori; di quelli che mai indietreggeranno di un passo; di quelli che sanno esser fedeli alla consegna, fino alla morte; di quelli che si formano a tutte le severità della disciplina, per essere pronti a tutti gli eroismi della lotta. Le severità della disciplina, te le ho tracciate in questo libro. Prendile, nessuna di esse ti spaventi e allora non avrai paura di nessuna lotta; non solo, ma non ti mancherà nessun trionfo.

Oh! l'impotenza, la debolezza, la divisione e la fiacchezza dei buoni, vengono dal fatto che essi hanno allentata l'armatura dei forti e la disciplina degli eroi.
Ed è questo che fa la forza dei cattivi. Ripiglia l'armatura, ripiglia la disciplina, e sarai forte, forte come gli eroi delle grandi età della fede ed allora avrai da combattere belle lotte ed otterrai splendide vittorie. Sì, certamente, oggi c'è molto da fare nel mondo, e checché se ne dica, la vita si apre bella agli slanci di colui che ha delle idee in testa, amore nel cuore e sangue nelle vene. Tu non hai nulla di questo? Si, ne hai, hai l'idea cristiana nella testa, l'amor cristiano nel cuore, del sangue cristiano nelle vene. Quest'idea, quest'amore e questo sangue cristiano, tu li hai. Ed io mi son forse proposto altro che di eccitarli in te? Volli sollevare nella tua testa l'entusiasmo dell'idea cristiana, infiammare nel tuo cuore gli slanci dell'amor cristiano, far bollire nelle tue vene le generosità del sangue cristiano.
Va' ora, e di': Viva Dio! Vi sono nobili cose da fare ed io le farò! C'è una potenza al mondo, che trionfa del mondo e di tutto, e questa potenza è la fede cristiana. E questa fede io l'avrò e sono ben felice di poter ora con tutta verità rispondere alla domanda, con cui questo libro comincia: «Credi tu in Dio?». Allora la trovai così strana! Ora la comprendo meglio; e comprendendola meglio, dico con tutta la sincerità dell'anima mia: Credo in Dio, amerò Dio, servirò Dio, sarò cristiano.


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