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Cristiano Parato with Mike Stern & Dave Weckl “Riding Giants”

Creato il 21 novembre 2011 da Athos Enrile @AthosEnrile1
Cristiano Parato with Mike Stern & Dave Weckl   “Riding Giants”

Presentareun album che può vantare importanti collaborazioni è fatto abbastanza usuale, cheriguarda sia nuovi musicisti che quelli che hanno fatto al storia del rockitaliano. Spesso l’incontro è occasionale mentre a volte è il risultato di unaricerca precisa. Avere la possibilità di poter contare su artisti del calibrodi Dave Weckl Mike Stern non può che impreziosire il “momento musicale”che si decidedi proporre, ma a giudicare da questo RidingGiants, non ci sono nevoglie ne necessità che possano indurre i due”giganti” a ergersi, uscendo dalcontesto per affermare il loro talento. Il gioco di squadra  è al contrario palese, e Cristiano Parato pare tenga saldamente nelle manile redini del gioco. Virtuoso del basso, nelle righe a seguire si“scopre un po’”, spaziando su vari aspetti relativi al pianeta musica e nonsolo al mondo “Parato”.Dodici branistrumentali infarciti di funky, jazz, tempi dispari e… melodia. Le eccelse dotitecniche dei singoli restano in primo piano, ma esiste uno scenario superiore,  orchestrale, che aiuta a dosare i varicomponenti con una risultate di incredibile effetto.Parato“parla” attraverso i suoni e utilizza il basso elettrico per raccontare le suestorie e per soddisfare la propria e altrui voglie di ritmo. Ogni episodio sidistingue dal precedente anche se si ha quasi l’impressione di trovarsi difronte ad un concept album, affermazione azzardata quando si tratta di musicastrumentale, ma in fase di realizzazione è probabile che si consolidi il legametra “pezzi” che, pur privi di liriche, dimostrano un unico filo conduttoreideale.La sezionefiati, unitamente agli archi, contribuisce a donare la sensazione di musica “matura”, che non significane vecchia ne profilo  affine, macompleta, quasi ridondante, capace di diventare modello da seguire.L’album sisviluppa melodicamente in crescendo e quando si arriva a C DREAM,ultima traccia,  si tocca mio giudizio unpunto altissimo, un brano capace di “smuovere” i sentimenti più reconditi, dopoche il funky spinto è riuscito a provocare altri tipi di scossone.Varietà disuoni, talento, trame aritmiche e, mi ripeto, straordinario senso melodico.Davvero unalbum godibile.

Cristiano Parato with Mike Stern & Dave Weckl   “Riding Giants”L’INTERVISTA
Partiamo dalla fine, cronologicamenteparlando, e cioè dal 2011, anno in cui alcuni importanti incontri hanno datonuovi impulsi al tuo lavoro. Come è stato l’impatto con Dave Weckl e  Mike Stern, e quanto sono stati determinanti nellarealizzazione di “Riding Giants”?
L’impatto è stato notevole, sia dal punto di vista musicale, cheda quello umano; ho incontrato due grandi persone, disponibili, sensibili eovviamente esageratamente professionali. Il progetto “Riding Giants” è nato ilgiorno in cui Mike e Dave mi hanno dato la loro disponibilità. Ovviamente lagran parte dei brani esisteva già, ma le stesure definitive e gli arrangiamenti sono stati condizionati dalla loropresenza. Un brano in particolare, “Escape Plane”, l’ho scritto appositamenteper loro, e ho provato grande soddisfazione quando Mike Stern dopo leregistrazioni a New York, mi disse che era il suo brano preferito.  Pensa che il primo titolo, era  “X Stern”. Quali sono i musicisti e i generi musicali  che, sin dal momento della tua primariaformazione, ti hanno guidato sino al momento attuale?Musicalmente sono nato ascoltando i Beatles, infatti quando ilmio primo insegnante mi chiese chi fosse il mio bassista preferito, io dissiPaul McCartney, ma sinceramente credo che a quattordici anni conoscessi sololui, che comunque considero un grande. Il gruppo che più di tutti ha segnato ilmio cammino musicale sono stati i Police e ovviamente Sting, ma il bassista chemaggiormente a condizionato la mia formazione è stato  Jaco Pastorius. Ovviamente negli anni hostudiato altri bassisti come Marcus Miller, Stanley Clarke, Michael Manring, eascoltato altri gruppi come Weather Report, Electrik Band, Yellow Jackets, Yes,Toto e tanti altri.Nell’immaginario comune il basso elettrico ha unafunzione ben precisa e cioè quella di costituire il 50 % della sezione ritmica.Mi è capitato più volte di sentire il “tuo” strumento usato in modi differenti,non ultimo con lo scopo di essere l’unico accompagnamento di una-splendida-voce. Che cos’è per te “il basso”, e da chi sei rimasto … incantato nel vederlosuonare?Il basso per me è il mio migliore amico, mi diverte, mi fa starebene ed è stato fido compagno negli anni difficili dell’adolescenza, quando lostudio del mio strumento mi impegnava e mi dava la voglia e la possibilità disognare, e secondo me i sogni sono fondamentali per la vita di ognuno di noi. Aparte questa visione nostalgica e romantica, credo che il basso più di altristrumenti, riesce a rappresentare il mio carattere, è incisivo, ritmico,preciso e melodico. Lo adoro.Che cosa rappresenta per te una performance live?Meglio studio o palco?Di solito si sente sovente parlare di “animale da palco”, ioinvece mi considero un animale da studio. Adoro lavorare in studio, perché sonomaniacale nella ricerca del suono, nella scelta delle corde, del set up delbasso e ovviamente mi piace lavorare sugli arrangiamenti e sui mix. Suonare dalvivo ovviamente è più emozionante, è la vera prova del nove e di solito tirafuori il meglio dagli interpreti, ma lavorare in studio è altrettantoimpegnativo e gratificante. Vorrei un tuo giudizio relativo al web: cosa togliee cosa da ai musicisti, che siano già affermati o in cerca di visibilità?Le tecnologie attuali e il web ti permettono una grande facilitàdi comunicazione e di scambio tra i musicisti di tutto il mondo, e questo è ungrande pregio, ma di fatto internet ha ucciso il mercato musicale tradizionaleimponendo un sistema di diffusione meno qualitativo, meno affascinante e anchepenalizzante dal punto di vista economico.Nel comunicato ufficiale di “Riding Giants”, sievidenzia un mix di ingredienti, tra  Latin, funky e fusion, probabilmente il tuoDNA musicale. Esistono altri “spazi musicali” che ami perlustrare, magari inmomenti di … relax?In questavita così frenetica, il tempo per il relax e l’ascolto della musica, è sempre piùsacrificato, ma quando riesco, io ascolto di tutto, soprattutto cose diversedalle mie; posso passare da un brano pop ad uno sinfonico, dipende dal miostato d’animo. Quando ascolto la musica, per me è importante carpire quello chel’artista voleva far succedere di preciso quando ha composto e arrangiato ilbrano. Ogni artista parte da un’idea e spera che alla fine questa vengarappresentata, a volte anche solo da un riff o un suono in particolare, maquello sarà il messaggio, quella cosa che deve colpire, entrare nella testa enon uscirne più.
Cosa significa suonare con mitimusicali? Più facile, per la loro professionalità o complicato, per il ruoloche ricoprono?Vedi, sesolo quattro o cinque anni fa mi avessero detto che nel breve avrei fatto duedischi con Scott Henderson, Lele Melotti, Mike Stern e Dave Weckl, avrei risopensando che sarebbe stato più facile vincere alla lotteria. Quando ti avvicinia musicisti di questa caratura, subito provi una sensazione di inferiorità esoggezione, ma poi quando vedi che loro ti ascoltano, ti seguono, credono inte, allora tutto cambia, perché ti rendi conto che sono persone normalissime,che amano confrontarsi accettando, pur essendo all’apice della carriera, nuovesfide. Credo che il segreto di chi ha sfondato, ovviamente parlando di artistiseri, sia quello di aver sempre coltivato la creatività e la curiosità senzamai sentirsi arrivati. Lavorare con loro è ovviamente più semplice, ogni cosache fanno non è mai scontata ed è sempre in armonia con la situazione in cui sitrovano.Cosa rappresenta per te un testomusicale? Qual è il tuo rapporto, in generale, con le liriche?Nellaprima fase della mia carriera musicale sono stato autore di testi musicali,amavo scrivere perché mi dava la possibilità di esprimere tutto quello avevodentro ma, ad essere sincero, ora quando scrivo una bella melodia, che vengasuonata da me, o da un altro strumento, a me fa provare la stessa sensazione diascoltare un testo cantato. Credo che per la gente il testo sia più immediato,ma una bella melodia suonata bene, a volte può essere molto più efficace, ancheperché, pur avendo a disposizione più parole che note, i testi oggi giorno,sono  monotoni e scontati. Mi dai un tuo giudizio su i TalentShow? Sono davvero una scappatoia?Lo showbusiness esiste da quando l’arte ha iniziato a monetizzare, ma la differenza è chenegli anni 50, 60, 70, la caratura degli artisti era ben diversa. Fare ilmusicista, era un’esigenza, era un bisogno espressivo dell’artista, poisicuramente il prodotto e il personaggio venivano sfruttati al massimo, ma iltalento e le capacità per esprimerlo, venivano prima di tutto. Ora è tuttodiverso, prima si crea uno show, poi si cercano i partecipanti, e poi forse tratutti,  qualche talento lo si scovaanche, ma è tutto troppo preparato e artefatto, alla fine non riesci più acapire quanto il talento sia vero, o semplicemente creato a tavolino come certiatleti, che poi al primo stop o al primo vero esame si dimostrano fragili comecastelli di carte. Io credo nello studio, nella gavetta, nel sacrificio, masoprattutto nel fatto di amare e coltivare una passione senza pensare alsuccesso. Non ho mai smesso di fare musica vivendo a volte anche momenti disconforto, ma ora mi trovo a suonare con alcuni tra i migliori musicisti almondo, quindi credo che la mia costante voglia di crescere e migliorare stiadando i suoi frutti.Prova ad esprime un desideriomusicale da realizzarsi entro il 2015.Ho appenaterminato un lavoro molto impegnativo, quindi in questo e momento per me èdifficile pensare a un nuovo progetto discografico. Ora vorrei concentrarmisulla promozione, curando oltre all’aspetto mediatico, anche l’aspettodell’esibizioni live. Il  mio desideriopiù grande sarebbe quello di suonare dal vivo con gli ospiti del mio ultimo CD,e credo sia fattibile come era già successo con Scott Henderson nel 2010.
Cristiano Parato with Mike Stern & Dave Weckl   “Riding Giants”Cristiano Parato nasce musicalmente nellametà degli anni ottanta, quando inizia a suonare il basso elettrico all’età diquattordici anni, seguito da Marco Gallesi ex bassista degli “ Arti  mestieri. La composizione e l’arrangiamento lohanno sempre affascinato. Nel 2009, grazie alla collaborazione con il grandechitarrista americano Scott Henderson e il batterista Lele Melotti, nasce “Ostinato Bass”, dove Cristiano Paratooltre ad essere compositore e arrangiatore, si cimenta in diverse tecnichecreando uno stile accattivante ed elegante. Segue un anno dedicatoprincipalmente al discorso live tra cui spiccano esibizioni con lo stesso ScottHenderson e con il chitarrista Dominic Miller ( chitarrista di Sting da oltrevent’anni). Nel 2011 Cristiano ha la fortuna di conoscere uno dei più grandibatteristi al mondo, Dave Weckl, e ilmito della chitarra elettrica Mike Stern. Ne scaturisce una felicissimacollaborazione da cui nasce “RidingGiants”, elegante produzione in cui i dodici nuovi brani evidenziano lacrescita tecnica, musicale e compositiva dell’artista nostrano. Un evento senzaprecendenti  in quanto in una produzionediscografica  italiana Mike Stern & DaveWeckl non avevano mai suonato insieme. Un album dalle sonorità importanti, doveoltre al suono potente e raffinato del basso troviamo un Weckl  che riesce ancora una volta a stupire i suoifan con pregevoli e deliziosi interventi, precisi, ma mai  invasivi, lasciando  il doveroso spazio alla band di Parato. Unabella e costante  sezione di fiaticontribuisce alla realizzazione di questo capolavoro arricchito dalla presenzadi Mike Stern: la ciliegina sulla torta! Le parole per Mike non servono anulla, meglio ascoltarlo e restare in silenzio... con lui si deve fare così!INFOSITO:http://www.myspace.com/cristianoparato
DISTRIBUZIONE:http://www.videoradio.org/indexo.htm

Track list

RIDING GIANTSMr WITTYESCAPE PLANEWITH ON HER HANDBAGSLYLYTHE COLLISIONBLODIEGIVE SOULTWO WINGSDEVIL IN LOVEART OF CHANGEC DREAM

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