Cristina Donà - Torno A Casa A Piedi

Strano parallelo quello che sta percorrendo Cristina Donà, con la sua pressoché trasposizione anglofona di cui abbiamo parlato nel precedente post: ovvero sia sua grazia Joan As Police Woman.
Simili per gusti musicali ed entrambe contraddistinte per avere per molto tempo soggiaciuto in un limbo sia musicale che commerciale. Entrambe vantano infatti un'onorata carriera alle spalle, entrambe hanno sempre dimostrato di valere tanto ma allo stesso di non avere mai "azzeccato" tutti i brani in nessuno dei loro precedenti album. Entrambe non sono mai state riconosciute dalla critica quali le artiste a cui dedicare sistematicamente la recensione del mese ad ogni loro uscita oppure su cui soffermarsi ogni volta che occorre fare un confronto con un celebre esempio.
Entrambe paiono essere contraddistinte da una forte connotazione intellettuale, che a volta inevitabilmente guasta i rapporti con la stampa specializzata quando si tratta di stilare la classifica dei più simpatici.
E poi?
Poi tutto d'un tratto, a distanza di pochi giorni l'una dall'altra, Joan e Cristina pubblicano l'album della maturità, della perfezione. L'album in cui ispirazione e consapevolezza (Ispirazione ed Informazione?) si sposano alla meraviglia, concretizzandosi naturalmente senza che l'una entità sovrasti l'altra.
Come per Joan, Cristina è riuscita infatti con "Torno a casa a piedi" a realizzare un'opera che non tarderà (FINALMENTE) a mettere d'accordo tutti quanti sulle sue reali qualità di cantautrice. In questo disco, infatti, tutto è vario ma allo stesso tempo equilibrato. I testi sono discreti, ma qualche volta anche azzardati, azzardati senza suonare mai fuori luogo. La solita delicatezza di Cristina non viene mai sovrastata, come spesso accadeva in passato, dalla musica. Tutti i brani tradiscono l'emozione dell'artista, come è bene che sia, e quasi sempre l'intensità frantuma le manchevolezza inevitabile della lingua italiana quando si tratta di cimentarsi con il pop moderno.
10 e lode.