E' un classico della letteratura italiana, della complessità del Sud e dei suoi abitanti, della forza di volontà e dell'appartenenza ai luoghi, alle tradizioni che contraddistinguono questa parte del paese.
E' interessante come in alcuni passaggi di descrizioni di luoghi e persone sembra che non solo Cristo si è fermato ad Eboli, ma che da quando si è fermato anche il tempo non sembra essere passato
Le ingiustizie dei prepotenti continuano imperterrite e i poveri continuano a vivere in quei territori spesso difficili da coltivare, la superstizione e l'ignoranza la fanno ancora da padroni e mi viene da pensare che la questione meridionale è aperta ancora oggi!
Voi cosa ne pensate?
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