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Critica alla critica: Ghostbusters 2 (1989)

Creato il 14 settembre 2011 da Soloparolesparse

Ancora Ghostbusters per Critica alla critica.
Questa volta però Evit tira in ballo Ghostbusters 2… e chi l’ha criticato.

Critica alla critica: Ghostbusters 2 (1989)

Trama di Cinematografo.it

Dopo quattro anni Raymond Stantz, Egon Spengler e Peter Venkman, i bizzarri “acchiappafantasmi”, sono di nuovo chiamati ad operare a New York con i loro altrettano curiosi marchingegni. Due di loro, Raymond e Egon, vivacchiano organizzando festicciole dei bambini; il terzo, Peter, tiene una rubrica televisiva sui fenomeni del paranormale. Un giorno la carrozzina della loro amica Dana Barrett, che sta portando a spasso il figlio Oscar di otto mesi, inizia a fare giravolte folli in pieno traffico (faceva le piroette), quasi misteriosamente guidata da una forza occulta (quasi?). A parere di Egon, quella strana energia proviene dal sottosuolo. Gli acchiappafantasmi, di nuovo insieme, iniziano a scavare e scoprono una ripugnante melma gelatinosa che, in seguito alle reazioni emotive degli esseri umani, emette energie malefiche. Dana lavora nella sezione restauro di un grande Museo, diretta da Janosz, un ungherese (la sua origine è decretata da.. cosa esattamente? Certo è straniero, e probabilmente dell’est Europa ma da qui a dire che sia ungherese… mah. Per altro nel film dichiara di essere di Harlem, quindi NY) in contatto metapsichico (se la sono inventata questa parola?) con una voce minacciosa che fuoriesce da un quadro. La voce appartiene a Vigo, un antico principe-mago, dominatore dei Carpazi che ora richiede un bambino per rivivere in lui ed avere tutto il mondo nelle proprie mani. Intanto gli “acchiappafantasmi”, processati per scavo abusivo in pieno centro metropolitano, tornano in auge per avere folgorato e scacciato i fantasmi piombati in Tribunale (tribunale con la T maiuscola? Cos’era il tribunale dei tribunali?). Frattanto la melma gelatinosa comincia piano piano ad invadere New York. Mentre la cittadinanza sembra impazzita dal terrore, Raymond ha una grande idea: pensa che ci sia bisogno di un simbolo, che aiuti tutti a non aver paura e a battere quella muraglia di repellente gelatina che ha avvolto, in forma di enorme mela, il museo… (a forma di mela? Era il museo della Mentadent.)

(Wow si sono trattenuti dal rivelare il finale!)

Critica

“In tutto analogo al primo episodio, il film potrà divertire il pubblico meno esigente (ma anche quello esigente, il Mininni torna a colpire i Ghostbusters con frecciate d’odio e d’invidia). Ed è soltanto un po’ di divertimento che si può chiedere a un film come questo, con la speranza che la serie sia finita qui (dev’essere l’unico uomo al mondo che odia gli acchiappafantasmi dal profondo del suo cuore, mi piacerebbe sapere quale film piace a questo Mininni). Incassi permettendo.”
(Francesco Mininni, ‘Magazine italiano tv’)


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