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Critica alla critica: Il Gladiatore (2000)

Creato il 15 giugno 2011 da Soloparolesparse

La critica di Evit alla critica di Alberto Crespi de Il gladiatore (come sempre, senza mezzi termini).

Critica alla critica: Il Gladiatore (2000)

(Preannuncio che secondo parere assolutamente personale e non legato in nessun modo ad orientamenti politici di alcun genere… mi sento di dire un po’ a scherzo che chi scrive recensioni per l’Unità sono proprio quelli che si guardano La Corazzata Potemkin e altri indiscussi capolavori del grande maestro Sergej M. Ejzenštejn e apprezzano solo e soltanto questo genere di film)

“Un consiglio: godetevi ‘Il gladiatore’ senza troppi problemi filologici e ideologici (cos’è? Un consiglio ai “compagni” che potrebbero farsi venire scrupoli di qualche genere nel guardarsi il Gladiatore? Ma poi filologici? Cosa c’entra la filologia?). Soprattutto se siete romani e passate davanti al Colosseo due volte al giorno (i romani sono i primi ad essersi fatti venire dei problemi filologici secondo me, qualunque cosa questo possa mai significare). Il nuovo film di Ridley Scott vale i soldi del biglietto solo se vissuto come un’avventura fracassona e violenta (si, mancano proprio le carrozzine giù per le scale, lo sguardo delle madri e gli stivali dei soldati). E’ un film da pop-corn, non da storici (doveva esserlo?), che per altro, hanno già levato alti lai (alti lai, oh come sono poetici questi dell’Unità), segnalando vergognose inverosimiglianze. Si può sempre rispondere che anche Shakespeare inventava di sana pianta. Scott e i suoi sceneggiatori non sono ovviamente dei Bardi, ma hanno fatto un film, non un libro di storia.”
(Alberto Crespi, ‘L’Unità’, 20 maggio 2000)

(Ovviamente al critico il film è piaciuto molto ma essendo un “compagno” che scrive ad altri “compagni” doveva metterci un po’ di impegno e di “mani avanti”. Apprezzo i suoi sforzi e mi piace anche la sua autorisposta finale, ovvero che il film è appunto un film, non un libro di storia, e in quanto tale può essere tranquillamente apprezzato… purchè non ci si facciano problemi filologici e ideologici, ma soprattutto filologici!

;-)
)

 


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