Evit rimane in tema Matrix ed oggi tocca a Matrix Reloaded sempre dei Wachowski.
“Si profilano scontri all’ultimo sangue tra i fans del primo ‘Matrix’ e i convertiti dell’ultima ora. Appartenendo al secondo gruppo non abbiamo dubbi (in quanti la scrivono questa recensione? O a nome di chi parla oltre che di se stesso? E poi si scrive fan e non fans). ‘Matrix reloaded’ è decisamente migliore del primo episodio (ah davvero?), che col suo citazionismo a 360 gradi, ci aveva lasciati freddini (mi dispiace per “voi”… chiunque voi siate!). Ma pare che gli ortodossi nutrano convinzioni opposte. Per i sacerdoti del cult, il film del ’99 era il Verbo (se non altro il film del ‘99 non finiva come una puntata di una serie TV al contrario di questo secondo). Questo invece sarebbe solo la corruzione spettacolare, una trappola per gonzi o poco più (effettivamente lo è. Ma chi è tutta questa marea di gente che si è trovata “fredda” verso il primo film ed ha adorato il secondo, oltre a Fabio Ferzetti del Messaggero? La domanda mi sorge spontanea). Naturalmente per un parere definitivo converrà aspettare la terza fatica dei fratelli Wachowski (rivelatosi poi il peggiore di tutti) (…) Ma non è vietato prendere ‘Matrix Reloaded’ per quello che è: uno spettacolo grandioso e tecnicamente rivoluzionario, una macchina da guerra capace di assimilare ogni possibile suggestione, visiva, narrativa e concettuale. Da Kurosawa al cyberpunk, da ‘Alien’ a ‘Mad Max’, dalle teorie filosofiche di Jean Baudrillard agli incubi di Philip K. Dick. Senza dimenticare il cinema di arti marziali di Hong Kong e i grandi film d’animazione giapponesi anni ’90, primo fra tutti ‘Ghost in the Shell’ di Mamoru Oshii, che si vide anche a Venezia (ancora questo plurale maiestatis?) ed è forse l’antecedente più cospicuo di ‘Matrix’”.
(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 16 maggio 2003)