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Critica alla Critica: Terminator Salvation (2009)

Creato il 09 maggio 2012 da Soloparolesparse

Nuova puntata di Critica alla Critica. Questa volta è il turno del recente Terminator Salvation di McG.

Critica alla Critica: Terminator Salvation (2009)

Critica

“Sorvoliamo sul ‘Terminator 3′ e arriviamo al 4. E’ costato 200 milioni di dollari, ma somiglia al primo! (non ci somiglia affatto) I terminator liquidi non ci sono (ovviamente): le macchine che attentano alla vita di John Connor somigliano molto alla fase terminale del primo Terminator (eccetto quelle che invece assomigliavano più a Transformers), quello ‘spolpato’ quando le sembianze di Schwarzenegger lasciano posto alla ferraglia. Il regista McG ha realizzato un consapevole omaggio alla fantascienza classica, quella che dagli anni ’50 arriva a ‘Alien’ e a ‘Blade Runer’ (beato chi ci ha visto Alien e addirittura Blade Runner!). I 200 milioni di dollari spostano però il senso: ciò che nei vecchi film di mostri & alieni era visibilmente finto grazie alla tecnologia digitale appare incredibilmente vero (questa affermazione è molto opinabile. Gli alieni di Aliens e le creature di dozzine di altri film anni ‘80 sono infinitamente più reali dei “transformers” che vediamo in questo film sciapo). ‘Terminator -Salvation’ è un capolavoro di iper-realismo applicato all’immaginario (pochissimi anni e sembrerà già stravecchio. Io tutto questo realismo non ce l’ho visto, anzi ci ho visto soltanto normalissima CGI ben coperta da una tinta sepia per dare l’illusione di qualche genere di realismo). Ogni dettaglio, ogni poro sulla faccia degli attori è restituito con un senso di verità totalizzante che naturalmente gioca a contraddire l’assoluta irrealtà della trama. E’ la fantascienza al computer: indietro non si torna.”

(Alberto Crespi, ‘L’Unità’, 5 giugno 2009)

Crespi fa un elogio mascherato dove solo alla fine, finalmente, si lamenta di quanto sia assurdo il film… ma solo dopo aver dichiarato che: il film “somiglia al primo” Terminator, che i mostri sono incredibilmente veri a differenza di quelli anni ‘80 e che l’intero film è “un capolavoro di realismo applicato all’immaginario”. Non solo la trama è irreale ma è anche poco interessante e mal sviluppata (questa la mia critica al film). Non temere Crespi, indietro si fa sempre in tempo a tornare. Questi sono soltanto film fatti a tavolino, senza passione e non rappresentano la “fantascienza al computer”.


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