Presentato mercoledì alla Fondazione Faraggiana il libro “Critica amorosa dei Francesi” di Alberto Toscano, il giornalista novarese ,classe 1948,da più di vent’anni corrispondente da Parigi,nonché Presidente dell’Associazione corrispondenti europei a Parigi. “Tra i Francesi e gli Italiani- ha detto- c’è un rapporto unico al mondo.Loro ci vedono come dei furbi non troppo affidabili,mentre noi li critichiamo perché tendono sempre a dar lezioni”. Nel libro, edito da Interlinea e con una preziosa presentazione,nientemeno che di Corrado Augias,Toscano smonta uno per uno i vecchi stereotipi che i nostri cugini d’oltralpe hanno su se stessi e cerca di dimostrare ai Francesi che si sentiranno molto meglio il giorno in cui smetteranno di credersi ‘eccezionali’.Scrive Augias nella presentazione:” I Francesi,diceva Jean Cocteau ,sono Italiani di cattivo umore.La battuta è brillante,ma se fosse solo questo,sarebbe facile accantonare con un sorriso la questione.La differenza di fondo che il lettore troverà esemplificata è che i Francesi credono profondamente in se stessi,mentre gli Italiani meno, molto meno”. Toscano, graffiante,ironico, ma mai irriverente, trova la maniera di dire cose serie in maniera più o meno scherzosa,tratteggiando al tempo stesso un ritratto della Francia, della sua economia,della sua società e della sua storia. Quarantotto brevi capitoli con le enunciazioni degli stereotipi di cui Toscano cerca (ben riuscendoci) di dimostrarne la falsità. Al Faraggiana Toscano,dialogando con il Presidente della Fondazione Minola e con l’editore Cicala ha dialogato incessantemente,catturando l’attenzione e provocando ilarità nel folto pubblico presente in sala. Nel libro ci sono proprio tutte le “verità” sui Francesi: dall’essere la patria del vino, dall’Europa che altri non è che un’Europa in grande,dai Francesi brontoloni nati a Carla Bruni che è una cantante (“Ma no, per piacere,non ditemi che Carla Bruni è una cantante”cita ironicamente Toscano),alla celebre testata di Zidane alla finale dei Mondiali di calcio del 2006,fino alla Francia patria dei diritti umani( “ La frontiera di Ventimiglia, tra Italia e Francia,una delle più pacifiche,nel mese di aprile 2011 è diventata di colpo teatro di un conflitto tenuto ufficialmente basso, in realtà aspro” cita magistralmente Augias nella presentazione).
Un libro scorrevole,di piacevole lettura e che in Francia ha provocato commenti molto favorevoli dall’insieme dei media e soprattutto da “Le Monde” e da “Le Figaro”.
Da leggere.
Recensione di: Manuela Peroni Assandri