L’organizzazione non governativa Greenpeace ha presentato un ricorso all’Alta corte di Pretoria per obbligare il ministro dell’Energia Tina Joemat-Petterson ad aggiornare le norme che fissano le responsabilità degli enti gestori di centrali nucleari.
Secondo la normativa in vigore questi requisiti, che comprendono anche garanzie finanziarie, dovrebbero essere rivisti ogni cinque anni, ma – sostiene Greenpeace – il governo sfugge a questo obbligo. Una dimostrazione, secondo l’organizzazione ambientalista, del fatto che il governo non è pronto ad affrontare gli annunciati nuovi investimenti sul nucleare.
L’impegno del Sudafrica – che per ora ha una sola centrale atomica attiva, quella di Koeberg nel Capo Occidentale – a costruire nuovi impianti nucleari è stato riaffermato di recente dal presidente della repubblica Jacob Zuma nel discorso sullo stato della nazione.
Per ottenere l’appalto sono in corsa aziende di Russia, Cina, Francia, Corea del Sud e Stati Uniti. La scelta di questa forma di energia è stata comunque criticata da Greenpeace, attraverso il direttore esecutivo per l’Africa, Michael O’Brien Onyeka. Sono sottolineati in particolare gli alti costi e i lunghi tempi di realizzazione.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)