Magazine Politica

CROAZIA ELEZIONI / 2 – L’Hdz dalla Jugoslavia al malaffare

Creato il 21 novembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Matteo Zola

CROAZIA ELEZIONI / 2 – L’Hdz dalla Jugoslavia al malaffare

Le elezioni parlamentari del 4 dicembre si avvicinano ma prima di addentrarci nelle maglie del malaffare croato, dove albergano corruzione e mafia, occorre fare una rapida disamina delle forze politiche in campo.

La fondazione

Il partito protagonista della storia politica croata degli ultimi vent’anni è l’Hdz (Unione democratica croata), fondato del 1989 da alcuni nazionalisti croati guidati da Franjo Tudjman, muove i primi passi nel crepuscolo della Jugoslavia in un sistema multi-partitico ancora alla stadio embrionale. L’Hdz, grazie alla progressiva perdita di controllo da parte dell’apparato comunista, poté aprirsi verso l’estero ottenendo importanti finanziamenti da parte della diaspora croata che, in buona misura, si rispecchiava nel rinnovato nazionalismo dell’Hdz. Un nazionalismo esclusivo, però, che s’ispirava al regime fascio-ustascia di Ante Pavelic. Quello di Pavelic fu il primo stato indipendente nella storia croata ma il prezzo fu l’alleanza con Hitler e Mussolini. Lo stato croato crollò con la sconfitta nazi-fascista e, a seguito della vittoria di Tito in Jugoslavia, molti croati legati al regime ustascia scelsero la via dell’emigrazione, specie verso l’Argentina.

La guerra

Alle elezioni jugoslave del 1990 l’Hdz trionfò opponendosi sia al partito comunista croato che al nazionalismo serbo rappresentato dall’allora leader dei comunisti serbi, Slobodan Milosevic, mentre il processo di disgregazione dello spazio jugoslavo era ormai inarrestabile. L’Hdz e il suo leader, Franjo Tudjman, diventarono gli artefici dell’indipendenza e i fautori del sogno di una “grande Croazia” che comprendesse i territori dell’Erzegovina. Con la dichiarazione d’indipendenza del giugno 1991 inizia la guerra. Le milizie dell’Hdz, l’Hvo (Consiglio di difesa croato), rispondono direttamente a Tudjman. L’Hvo si è reso responsabile di numerosi crimini di guerra: massacri (ad Ahmići ai danni dei musulmani e durante la riconquista di Vukovar a danno dei serbi), strupri etnici (valle della Lasva), campi di concentramento (come l’Heliodrom), traffico d’armi e narcotraffico.

La transizione

La Croazia uscirà vincitrice dal conflitto. Tudjman e l’Hdz diventeranno così il partito simbolo dell’indipendenza nazionale guidando il paese nella delicata transizione al sistema capitalistico: privatizzazioni, liberalizzazioni, concentrazioni del potere nelle mani di un’oligarchia vicina a Tudjman (la cosiddetta politica delle cento famiglie) e tanta, troppa, corruzione. L’economia illegale necessaria alla guerra diventa il sostrato dell’economia in tempo di pace gettando le basi all’attuale sistema di corruzione che attanaglia il paese.

I risultati elettorali

Nel dicembre 1999 muore Franjo Tudjman chiudendo un decennio di totale dominio politico da parte dell’Hdz. Alle elezioni politiche del 1992, Hdz confermò il proprio primato nella politica croata ottenendo il 43,2% dei voti. Il risultato fu ancora più rilevante poiché l’Hdz aveva subìto una scissione ad opera degli Indipendenti Democratici Croati (Hnd, 6,7%), guidati dall’ex premier Stejpan Mesic, che si era opposto al coinvolgimento croato nella guerra in Bosnia ed Erzegovina. Alle politiche del 1995, Hdz incrementò ancora i propri consensi, salendo al 45,2% dei voti, ottenendo 75 seggi su 120. Dal 1990 al 2000 i nazionalisti hanno governato ininterrottamente il paese.

Alle elezioni politiche del 2000, dopo la morte di Tudjman, l’Hdz crollò al 24,5%, eleggendo 46 deputati su 151 e passando all’opposizione. Vincente risultò la lista composta da Socialdemocratici (Sdp) e Liberali-sociali (Hsls), che elesse primo ministro Ivica Račan dell’ Sdp. Alle presidenziali dello stesso anno il candidato dell’Hdz, Mate Granić, non raggiunse il ballottaggio che venne vinto da Stjepan Mesić, sostenuto dal blocco centrista. Al vertice dell’Hdz venne allora designato Ivo Sanader che cercò di trasformare l’Hdz in un partito conservatore di centro-destra, abbandonando le posizioni più radicali e nazionaliste.

Sanader e la tangentopoli croata

Sanader ha guidato il paese dal 2003 al 2009 anno in cui si dimise improvvisamente e senza motivo apparente, probabilmente a causa di alcune minacce della mafia balcanica con la quale intratteneva torbidi rapporti.  Per un anno ha vissuto con la famiglia negli Stati Uniti. Rientrato in Croazia nel 2010  fu accusato di corruzione e associazione a delinquere. Dopo una rocambolesca fuga, è stato arrestato in Austria nel dicembre 2010 ed è oggi sotto processo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :