Questa legge aveva suscitato reazioni molto aspre della Commissione europea la quale ha insistito sugli obblighi adottati durante i negoziati di adesione. Secondo alcuni l'emendamento della legge era stato fatto proprio su misura per evitare l'estradizione di Perković. Su pressione quindi, il governo croato ha ceduto e modificato la legge in questione e queste modifiche sono entrate in vigore il primo gennaio 2014. Il mandato di arresto europeo verra' dunque adottato senza limiti di tempo. La decisione sulla sua estradizione alla Germania o meno, Josip Perković la attendera' pero' in liberta'. Lo ha deciso cosi' venerdi' scorso il tribunale della contea di Zagabria sottoponendolo a misure meno dure. Senza alcun documento personale, quindi senza passaporto o carta di identita', Perković non potra' abbandonare il suo luogo di abitazione.
Tornando all'argomento che rende il sospettato responsabile di essere coinvolto nell'omicidio di Stjepan Đureković, va spiegato che qui si tratta dell'uccisione di uno dei direttori di maggior successo della compagnia petrolifera Ina negli anni ottanta. Imputato per manipulazioni nel commercio di petrolio, Đureković abbandono' l'ex Jugoslavia nel 1982 e si reco' in Germania dove un anno dopo venne assassinato. 26 anni dopo, sempre in Germania, Krunoslav Prates fu codannato per questo omicidio alla pena dell'ergastolo. Secondo le parole dell'avvocato di Josip Perković, nella sentenza a Prates, Perković e' stato indicato in quanto la persona che aveva organizzato e ordinato l'assassinio. Nell'attuale mandato di cattura, Perković e' pero' indicato in quanto quello che aveva aiutato persone sconosciue ad eseguire il delitto. Secondo alcune indagini giornalistiche, prima di essere assassinato, Đureković doveva venire in Croazia per testimoniare sullo scandalo di corruzione della Ina.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 9 gennaio a Radio Radicale.