Zoran Milanović
di Marina Szikora [*]Dopo che venerdi' scorso, 23 dicembre il Parlamento croato ha votato la fiducia al nuovo governo guidato dal leader socialdemocratico Zoran Milanović, martedi' il cosidetto governo natalizio ha iniziato la sua prima giornata di lavoro. Zoran Milanović e' cosi' il decimo premier croato dall'indipendenza della Croazia e la cosegna dei poteri e' stata fatta sempre venerdi': la premier uscente Jadranka Kosor ha consegnato il fascicolo del bilancio del suo governo al nuovo inquillino di Banski dvori, sede del governo croato in piazza San Marco di Zagabria. La fiducia al nuovo esecutivo di Milanović e ai suoi 22 membri hanno dato 89 parlamentari della coalizione vincente nonche' le minoranze nazionali, gli astenuti sono stati 12 mentre contro hanno votato 28 deputati dell'HDZ.
Nella sua prima intervista alla tv statale, Milanović ha detto di sapere che si aspetta molto dal nuovo governo. Negli ultimi mesi, ha detto, e' stato testimone di evidente disperazione e angoscia dei cittadini e ritiene che il governo deve adempiere le aspettative dei cittadini. Il neopremier ha annunciato anche la prima grande decisione – il bilancio. Verra' approvato al piu' presto, molto probabilmente a febbraio. La Croazia attualmente ha problemi. La gente non ne puo' piu' di promesse irreali. Ma tra quattro anni, Milanović vede la Croazia come un paese stabile, con un potere serio, con gli investitori che hanno fiducia, un turismo piu' forte, una struttura migliore e con meno degli attuali 300.000 disoccupati. L'amministrazione pubblica deve essere piu' efficace ed i criteri devono essere piu' severi, ritiene Zoran Milanović.
Nel momento in cui aveva presentato il suo governo chiedendone la fiducia, il nuovo premier ha detto che "il programma del Governo non e' soltanto un elenco di desideri e una shoping lista bensi' la vita per la Croazia". Ha promesso che svolgera' il suo lavoro seriamente e con responsabilita' sollevandosi dagli stretti interessi partitici. Milanović ha ammesso che il Paese si trova in una situazione molto difficile, ma non piu' difficile rispetto a quella di 20 anni fa. Si e' detto credulo che "il nostro futuro e' nell'Ue". Per quanto riguarda l'economia, ha sottolineato che bisogna cambiare del tutto la rotta. Bisognera' risparmiare perche' cosi' non si puo' piu' andare avanti. Bisognera' diminuire le spese pubbliche e quanto e' una questione cruciale. Ha indicato la necessita' della consolidazione fiscale, l'introduzione dell'ordine nelle finanze pubbliche: "Siamo noi che dobbiamo dare l'esempio. Da parte mia non sentirete mai questa dichiarazione ridicola 'Io sono onesto'. E' qualcosa che gli altri pensano su di voi, ma dovete tentare di esserne l'esempio. Senza grandi parole e senza pretenzioni" ha sottolineato il neo premier. Ha aggiunto che non ci possono essere tagli dolorosi: "Dovremo essere piu' razionali e piu' intelligenti nelle decisioni" ha detto il capo dei socialdemocratici.
[*] Il testo è tratto dalla corrispondenza andata in onda oggi a Radio Radicale