"Un femminicidio di Stato", così il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta ha definito il caso di Antonella Seminara, la donna di 40 anni, morta domenica scorsa di parto a Nicosia.
"Una morte che si poteva evitare, un femminicidio di cui siamo tutti vittime, causato da un'azione del governo centrale con i tagli imposti alla Sanità", ha spiegato il governatore siciliano.
Proprio in queste ore al "Basilotta" di Nicosia, è in corso l'ispezione del Ministero della Salute e della Regione Sicilia.
Insieme all'assessore alla Salute Lucia Borsellino, Crocetta ha confermato di avere definito un decreto che finanzia le strutture con punti nascita minori e disposto che subito siano interrotte le procedure di chiusura di alcuni punti nascita che registrano meno di 500 parti l'anno.
"Bisogna interrompere la procedura di chiusura dei punti nascita ancora in corso - ha aggiunto Crocetta - Si devono dare altre priorità alla spesa. Noi riteniamo che nelle isole minori e nei comuni isolati come Nicosia o Mistretta non ci siano le condizioni per pensare che possa funzionare il sistema che si è pensato con l'elisoccorso. Le vie di circolazione
sono pessime e anche l'ipotesi dell'elicottero, come abbiamo visto, non funziona. Anche nei luoghi dove non ci sono più di 500 parti all'anno, ma 400, ogni giorno c'è una donna che rischia la vita". Secondo Crocetta si "possono evitare gli sprechi, soprattutto nelle Asp dove ci sono casi di corruzione che abbiamo già denunciato, e assicurare una migliore sanità pubblica".
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