La crisi economica globale ha intaccato pesantemente anche il settore dello shipping? Verissimo ma non per il mercato delle crociere, un comparto, come è stato evidenziato da una ricerca della Ocean Shipping Consultants (Osc), destinato ad avere a livello internazionale una crescita dinamica almeno da qui al 2025. Nello studio effettuato dalla società britannica, il “World Cruise Ports and Shipping”, le stime sono infatti più che positive e non lasciano spazio a molte interpretazioni: nel 2015 i passeggeri ospitati dalle unità da crociera di tutto il mondo arriveranno ad essere 24 milioni (oggi sfiorano i 21 milioni) mentre dieci anni più tardi toccheranno addirittura quota 36,4 milioni per un incremento complessivo del 74%. Numeri da capogiro così come la capacità dell’intera flotta mondiale che tenendo conto dei futuri ordini di nuove unità dovrebbe sfiorare tra poco più di due lustri i 900mila posti.
Al Nord America spetterà ancora fare la parte del gigante come provenienza dei passeggeri e degli operatori crocieristici ma Asia, Europa ed Oceania avranno un’importante crescita che si rifletterà soprattutto su investimenti nei porti, nuove imbarcazioni e nel settore delle riparazioni navali. I turisti asiatici saranno quelli che in proporzione aumenteranno più di tutti gli altri nell’immediato futuro a conferma del fatto che il settore delle crociere potrà, già nel breve periodo, contare su una nuova clientela emergente. Oggi l’intero mercato è dominato da un numero ristretto di compagnie con le prime 15 realtà al mondo che raggiungono quasi l’80% della capacità totale di passeggeri mentre le prime cinque aziende crocieristiche (Rccl, Carnival Cruise, Princess,
Costa, Ncl) collezionano da sole il 49% del totale. Una concentrazione piuttosto evidente che risulta ancora più netta se si ragiona in termini di distribuzione della capacità della flotta: in questo caso infatti i primi tre colossi detengono addirittura il 73% della capienza totale.Il Mediterraneo resta poi, dopo i Caraibi, la seconda area delle crociere mentre per quanto riguarda i porti il Nord America è leader con circa 10,74 milioni di passeggeri che si sono imbarcati nel 2012. Per quanto riguarda invece le costruzioni, i cantieri del Vecchio Continente continuano ad essere il principale centro per la fabbricazione di nuove unità anche se è sempre più forte la concorrenza proveniente dall’Asia. Le riparazioni vanno forte soprattutto negli Usa, in Canada e in alcune zone dell’Europa occidentale mentre i prezzi medi per le nuove unità negli ultimi anni hanno subito una leggera flessione rispetto alle cifre del 2009. In Italia i dati relativi al traffico crocieristico continuano a crescere anche se questo tipo di mercato, al momento, deve fare i conti con due grandi punti interrogativi. Il primo è rappresentato dalla crisi economica che attanaglia da tempo l’intero continente europeo mentre il secondo riguarda l’instabilità politica di Medio Oriente e Nord Africa con la situazione egiziana che in queste settimane appare come la più delicata. Secondo il report 2012 presentato a Bruxelles da Cruise Lines International Association, l’Italia è al primo posto in Europa per il contributo del comparto crocieristico sull’economia, con un valore di 4,5 miliardi di euro, in crescita dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Le realtà che in questa classifica seguono il primato del nostro Paese sono Germania e Regno Unito, con un valore di 2,9 miliardi di euro ciascuno.
Fonte: Shippingonline