È il crocifisso a cui Francesco si chinò e Gesù gli disse di restaurare la Sua chiesa. In quel tempo si unirono poi ai francescani un sacco di persone. Assisi è stata sconvolta dall’onda restauratrice portata da Francesco. Ma non si è fermata solo li, anzi. Nello stesso periodo nacquero le clarisse, per mezzo di Santa Chiara e viveva Sant’Antonio da Padova. Riavvolgendo il nastro , penso a quelle pennellate precise di quell’anonimo che dipinse il crocifisso. Quelle pennellate dolci e precise che provocarono un’enorme valanga che rifondò l’allora chiesa sconvolta in quei tempi al suo interno. Mi chiedo chi veramente guidò quella mano che come in una catena di eventi ha portato oggi un Papa a chiamarsi con lo stesso nome del Santo di Assisi.
Un nostro amico parroco ce lo regalò qualche tempo fa. Da subito notai il particolare degli occhi aperti di Gesù, delle sue braccia come di accoglienza. Non ha la ferita sul costato. Nel nostro viaggio ad Assisi abbiamo sentito la spiegazione : nel passato si dipingeva per tradizione in Gesù trionfante, quello che per mezzo della sua Passione vince il mondo da sulla croce. Poi questa immagine è stata sostituita con quella del Gesù che soffre in croce. Ad ogni pranzo ceh facciamo in casa , prima di toccare cibo, diciamo tutti insieme il “Padre Nostro” di rito, per ringraziare del cibo che ci dà. Spesso mi perdo negli occhi di quek Gesù. Occhi tremendamente pacifici, anche l’attegiamento delle bracia aperte è caldo , quasi avolgente… E goni volta gli chiedo di fare la mia vita Sua, di farmi Suo strumento…. chiedo di farmi avvolgere da Lui.