Cròco
Voce dotta, latino crŏcu(m), che è dal greco krókos, di etimologia incerta.
Sostantivo maschile (plurale crochi).
1. (botanica) Genere di piante erbacee con fiori a forma di imbuto violacei, bianchi o gialli e foglie diritte e sottili, cui appartiene lo zafferano.
2. (letterario) Zafferano,
(letterario) Colore giallo aranciato caratteristico dei pistilli dello zafferano: son le ciglia sue d’oro e di croco (Marino).
Cròceo
Voce dotta, dal latino crocĕu(m) ‘color del croco’, derivato di crŏcus ‘croco’.
Aggettivo.
(letterario) Che ha il colore dello zafferano, tra il giallo e l’arancio: velluto croceo.
Una (parola) giapponese a Roma
Déshabillé [dezabi'je]
Voce francese, propriamente participio passato di déshabiller ‘svestirsi’.
Sostantivo maschile invariabile.
Elegante vestaglia femminile."
In déshabillé
Locuzione aggettivale invariabile.
Non completamente vestito.
(eufemismo) Seminudo, discinto.
Si dice cròceo, e non crocèo.
Poesia
Tutto torna
ma non è mai lo stesso.
I tiepidi raggi di sole indorano
i postumi di un paesaggio d’inverno.
Osservo tutto dalla mia stanza:
vento gelido fra i campi assorti
Una lumaca luccicante muore.
Claudio Spinosa.
Per dire che qualcuno (o qualcuna) è nudo si può dire "come mamma l’ha fatto", oppure "in déshabillé".