Secondo l’Istat nel 2012 il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici, tenuto conto dell'inflazione, si sarebbe ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre 2011.
Secondo le famiglie italiane, invece, che si confrontano tutti i giorni con supermercati, bollette e carburanti, il potere d’acquisto si è letteralmente dimezzato da quando, con l’entrata in vigore dell’euro, i salari sono stati dimezzati applicando lo scellerato tasso di conversione di 1.936,27 lire italiane per 1 euro. Lo stipendio, di un lavoratore dipendente, da un milione e mezzo di lire è stato portato di botto a settecento euro! Così per tutti, ma non per “loro”. Lo stipendio di un parlamentare, infatti, si è assestato intorno ai 20mila euro al mese!
Sempre secondo l’Istat nel 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, misurata al netto della stagionalità, sarebbe stata pari all'8,1%, con una diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti rispetto allo stesso periodo 2011.
Secondo le famiglie italiane, invece, che fino a qualche anno fa avevano problemi ad arrivare a fine mese e sono arrivate ad oggi senza sapere come iniziarlo, quel che si riesce a mettere da parte è solo l’amarezza e l'indignazione di vedere un Paese tanto bello e così ricco di storia, di arte e di cultura, rovinato in questo modo scellerato dalla malapolitica degli scandali e delle furfanterie! Crolla il potere d'acquisto delle famiglie. Crolla la fiducia nei politici. Crolla la stima nelle istituzioni. Crolla tutto, ma non "loro"! Diamogli una mano a farsi da parte.