L’ennesimo grido d’allarme per la nostra economia oggi arriva dal Presidente dell’autorità per l’energia, Guido Bortoni, che nella relazione annuale tenuta in Parlamento ha dipinto un quadro inquietante.
Il consumo di energia elettrica in Italia lo scorso anno è diminuito del 3,4% rispetto all’anno precedente, che, neanche a dirlo, era già risultato un dato depresso, ed è andata ancora peggio al gas (-6,5%).
Come noto i prezzi dell’energia elettrica in Italia, per quanto riguarda le famiglie con consumi limitati, sono inferiori rispetto alla media europea, ma le tariffe per le nostre imprese sono invece fra le più alte del Vecchio Continente paragonabili solo a quelle che pagano le aziende tedesche.
Il problema, però, da economico sta diventando sociale, sono infatti enormemente aumentate le imprese e le famiglie “morose”, cioè che non riescono a pagare le bollette di luce e gas.
Non tranquillizzano affatto le cosiddette “rinnovabili” che oltre ai soliti problemi di programmabilità e di distribuzione, continuano a rimanere carissime, nello scorso anno gli italiani, per incentivarle, hanno pagato la bellezza di 10 miliardi di euro (più degli 80 euro di Renzi), e quest’anno aumenteranno del 20%, dovremo quindi sborsare la bellezza di 12 miliardi di euro.
Come li pagano gli italiani questi soldi? Semplice guardate una qualsiasi delle vostre bollette di luce o gas, la voce “servizi di rete”, che per legge è pari al 29,9% del totale, racchiude una serie di costi, il più importante dei quali è proprio il contributo per le energie rinnovabili (A3).
Insomma “verde” sarà anche bello, ma costa indubbiamente molto caro, e rende sempre meno competitive le nostre industrie, “sposare le rinnovabili”, magari ci darà una maggiore autonomia in campo energetico, ma rischia di renderci maggiormente dipendenti dall’estero in tutti gli altri settori.
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro