Venti di crisi, sempre più forti, fanno crollare il mattone e i consumi, assieme alla sfiducia nell'euro. Gli italiani preferiscono Bot e Cct, per il resto risparmiano su tutto tranne che sui medicinali, d'altro canto con certi stipendi non si può certo pensare ai grandi acquisti! L'interesse degli italiani per il mattone segna il suo minimo storico dall'avvio della rilevazione Acri-Ipsos nel 2001: se nel 2006 la casa era l'investimento ideale per il 70% del campione, attualmente lo è solo per il 24%. Crescono invece, raggiungendo il nuovo massimo storico per l'indagine, quanti reputano questo il momento di investire negli strumenti ritenuti più sicuri: risparmio postale, obbligazioni e titoli di stato. I consumi negli ultimi 2-3 anni hanno subito ''ampie contrazioni sia perché il numero di chi è in difficoltà rimane elevato sia perché tutti tendono a fare economie''.
Emerge dall'indagine dell'Ipsos per l'Acri secondo cui sono in forte calo viaggi (per oltre il 60% degli italiani), pranzi fuori casa, cinema e abbigliamento (anche se leggermente meglio sul 2013). In un unico ambito gli italiani non hanno ridotto i consumi: i medicinali. Anzi coloro che ne hanno incrementato il consumo superano coloro che lo hanno ridotto. Gli italiani si dichiarano delusi dall'Ue ma non ne mettono in dubbio l'utilità, soprattutto per il futuro: il 51% ha fiducia nell'Unione. La delusione è forte invece rispetto all'euro: il 74% ne è insoddisfatto, anche se gli quelli convinti che tra 20 anni essere nella moneta unica sarà un vantaggio salgono dal 47% al 52%. Il 56% ritiene comunque che la crisi italiana sia causata dal malgoverno negli ultimi anni non dall'Ue.