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Cronaca di un Capodanno cittadino

Da Musicamore @AAtzori

Cronaca di un Capodanno cittadinoQuest’anno ho voluto vivere per la prima volta il Capodanno della mia città, lontano dai ristoranti e dai cenoni organizzati. Mi attirava l’idea della musica decentrata fra le piazze del centro e soprattutto animate dalla musica dal vivo con i diversi generi musicali, tali da soddisfare i gusti di tutti. Ho preso alla lettera il programma diffuso dal Comune di Cagliari e, intorno alle 22, ci siamo recati in centro .

Con la mia compatta Canon ho cercato di documentare tutto ciò che mi capitava a tiro .

La prima difficoltà pareva il parcheggio. Le macchine occupavano già tutta la via Roma. E’ stata invece vincente l’idea di parcheggiare nei parcheggi a

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pagamento della Stazione che comunque , già a quell’ora erano abbondantemente occupati. La gente arrivava pian piano da tutte le parti, molti con bottiglia di spumante al seguito.  e altri con borse frigo  e carrellini.

Arrivati nel largo Carlo Felice, (strada d’apertura della festa, transennata per l’occasione) abbiamo incrociato svariati extracomunitari che vendevano fiori e cotillons per salutare l’arrivo del 2013 .

Is caddozzones” facevano da cornice alla strada vendendo a più non posso i profumati panini alla salsiccia, alla faccia dei cenoni luculliani. La gente era contenta, tante cricche sorridenti e gioiose. Alcuni invece consumavano in qualche angolo il cesto portato da casa mentre la musica risuonava dappertutto, dall’alto della Torre dell’Elefante fino alla piazza Yenne.

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La tappa principale è stata la Piazzetta Savoia con la sua musica anni 40 e la fisarmonica di Remigio Pili. C’era ancora poca gente e soprattutto abbastanza timida e restia a buttarsi in pista per qualche ballo. Decidiamo di andare a salutare Sandro Maxia del mitico  Bar Barcellona, strapieno di turisti, molti stranieri, all’aperto  ma al caldo delle lampade.

Il quartiere della Marina brulicava di gente che continuava ad arrivare, soprattutto famiglie con bambini e persone di una certa età. Mi  ha colpito la contentezza della gente. Vuol dire che nonostante tutto c’è la voglia di reagire alla crisi almeno distraendosi e stando in compagnia dei propri cari.

Ci siamo poi fermati in piazza Yenne dove si poteva ascoltare la band Street College Band che suonava la musica degli anni 80 . La tappa successiva è stata Castello, il Bastione, raggiunto attraverso la via Manno. Ci si incrociava con tantissimi amici e conoscenti, tanti scendevano verso il quartiere di Stampace anche soltanto per godere dell’aria festiva fra le luminarie natalizie

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Al Bastione i British Invasion, suonavano le musiche dei tempi dei Beatles e dei Rolling Stones. L’età media del pubblico di questa zona era quella che probabilmente è cresciuta con la musica di quei tempi e i dischi in vinile.

Era bello e suggestivo vedere sulle mura del bastione le proiezioni dei mitici gruppi musicali di quegli anni! La gente arrivava , si fermava, fotografava, registrava, cantava. Una vera aria di festa anche se si cominciava ad intravvedere qualcuno con la bottiglia vuota in mano e il passo incerto.

Il tempo di qualche altra foto negli angoli più suggestivi e subito abbiamo ripercorso la strada inversa, per poter festeggiare l’arrivo dell’anno nella piazza Savoia, con la nostra musica preferita al ritmo dello Swing suonata ora dai New Quartetto Etcetera.

Nel frattempo la piazzetta si è riempita e alcune coppie timidamente hanno tentato  qualche passo di danza. Troppo pochi per trascinare la massa.

L’arrivo della mezzanotte poi  è stato scandito da alcuni deboli botti e da qualche tappo di bottiglia e naturalmente dal rituale dei baci e degli abbracci.

Video importato

 


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