E’ sempre con un po’ di sconcerto che al mattino leggo il giornale, e in questi giorni in modo particolare; al di là della solita cronaca nera, gialla, rosa, variopinta insomma, quello che mi colpisce di più è un’idea che giorno dopo giorno s’insinua dentro di me e dalla quale non riesco a liberarmi.
Ma senza girarci troppo intorno, dove è che stiamo andando?
Due ragazze adolescenti si picchiano per strada, i compagni tutti intorno e nessuno che interviene, neanche quando la malcapitata che le sta prendendo di brutto chiede aiuto. Sono inermi, impassibili, incitano anche, come se assistessero a un combattimento tra polli, cosa peraltro alquanto squallida, ma una cosa la fanno, riprendono con il cellulare e dopo pochissimo, il video del litigio è on-line.
Non voglio fare il solito discorso degli adulti che si scandalizzano e condannano in nome di qualcosa che un tempo c’era e che oggi non c’è più, ma credo sia opportuno farla una considerazione, per cui mi chiedo: dove sono e come si sentono quelle madri e quei padri che hanno tirato su dei figli che dimostrano di non provare alcun tipo di emozione?
Non ho parole, ma soprattutto, ogni giorno che passa ho sempre meno speranze.