Quelle giornate normali che diventano speciali. Per molti oggi è un giorno come tanti altri: anche per me lo è stato, soliti casini, soliti impegni. Ma per me è un giorno speciale: è il mio primo concerto di Naif!
Balzo in macchina e mi precipito verso Milano e in quella mezz’oretta di Tangenziale Ovest che mi separa da Lei, ripenso a come l’ho conosciuta: il giro di amicizie scaturite dell’amore musicale per un certo “Genietto di Minneapolis”, le segnalazioni tramite la Rete, l’incontro fortuito in quel concerto con Maceo Parker a Milano (“ma chi diavolo è quella diavoletta con la voce da angelo?!?!”), i primi mp3, filmati in YouTube, “FaitesDuBruit”….
E la passione aumentava! E anche Lei diventava più famosa, più importante, più celebre ma allo stesso tempo più “vicina” a noi, più amica, più intima. Arriva diretta al cuore e allo stomaco, tanto che è molto facile contagiare la “Naif-ite” ad altre persone, grandi e piccine.
I minuti passano e riaffiorano gli ultimi ricordi: le collaborazioni importanti, la foto fatta insieme dopo il concerto di Prince l’anno scorso, il parto dell’ultimo disco, che ora ho tra le mani appena nato e che sento per la seconda volta mentre viaggio verso di Lei. Ed immediatamente “Parto per la luna” diventa il mio inno di questi miei giorni, volontà di fuggire da tutto. “ E poi “La festa delle lucciole” mi immerge in questo paesaggio di lanterne nella notte, ricordi di bambino. Bambino che ritrovo in “Lasciami sognare un po’”, perfetta ninna-nanna per farsi cullare.
La strada diventa più breve, manca poco, il CD prosegue con brani già conosciuti e radicati nel mio animo ed altre sorprese piacevoli, come la canzone antisfiga “Una giornata triste”, oppure il geniale ritornello di “E’ l’inferno” (dove il dualismo “love-sex” viene vissuto nella frazione di due accordi…). E poi due brani d’autrice, che dimostrano il Suo lato cantautorale, “L’uomo dalle poche parole” e la dolcezza un po’ amara di “Annarosa”…
Ma non c’è più tempo, sono arrivato, eccomi qui, mi precipito nel locale e subito si respira aria di Musica: giusto qualche istante per due chiacchere con Momo ed incontrare qualche amico e poi arriva Lei a presidiare il palco, prevalentemente abbracciata al suo basso, altro motivo di ammirazione… eccola lì con la sua energia, la sua bellezza, la sua musica.
Naif è come la mostarda: profumata, colorata, melensa, dolce ma anche aspra, piccante, che arriva dritto allo stomaco. Ed i brani si susseguono, trascinati dalla Sua bravura sul palco che mi attrae verso Lei e mi fa sognare, viaggiare, immaginare….
La coesione con Momo e Manouche è totale, vanno spediti come un treno inarrestabile…e poi le sorprese del duetto con Paola Turci ed il cameo di Arisa, segni di altri contagi che Naif sta seminando qua e là.
Il concerto procede in modo molto naturale: sembra di stare a casa Sua, dove Lei ci racconta le sue favole, i suoi sogni, i suoi sentimenti… e sono le stesse sensazioni che viviamo anche noi, Musica di tutti i giorni e per tutti i giorni…
E quando Lei ha finito di regalarci tutta la Sua energia, è tempo di andare a nanna: due parole, una foto, un augurio (“che il funk sia con noi sempre”)… per quello che mi ha fatto provare, mi verrebbe voglia di abbracciarla… ma per stavolta mi trattengo e la saluto: “Brava Naif, continua così!”
Chi non avesse avuto la fortuna di vivere questo concerto può ascoltarlo su Radio Stonata giovedì prossimo: evento facebook, link alla Radio e Spot qui sotto: