Bighellonando nella “sala ragazzi”, mentre la piccola esamina con puntiglio da ricercatore di tesori preziosi gli scaffali “da 7 a 10″, Aquila pensa: “Quasi quasi ne approfitto per vedere se hanno quel libro che mi hanno consigliato qualche giorno fa”.
Così, nel bel mezzo della zona WI.FI., tenta di connettersi a internet con il suo telefono, per cercarne il titolo, ma si accorge che in quella zona non c’è connessione (ettepareva…).
Allora tenta di recuperare via sms il titolo del libro.
Quando ci riesce (dopo qualche minuto, perché dall’altra parte del telefono stava una persona in tutt’altre faccende affaccendata), si reca dalla bibliotecaria.
“Ce l’avete La sovrana lettrice?”
“Di Alan Bennett?”
“Esatto.”
“Bellissimi i libri di Bennett. Ironici, divertenti.”
“Eh già… ma, ehm… ce l’avete?”
“Certo che ce l’abbiamo! – risponde un po’ risentita la bibliotecaria – Ed è anche disponibile!”
Tra i due cala una pausa silenziosa, mentre la signora vicina al bancone, che ha appena scelto tre gialli, vorrebbe ricordare se ha letto l’ultimo della Cornwell, oppure no, perché non si ricorda più: “Sa – dice ad Aquila – con tutti i gialli che ho a casa, a volte mi scordo di cosa ho letto e cosa no. Sono tutti in disordine. A lei non capita mai? A lei piacciono i gialli?” (Aquila ha l’impressione che la signora ci stia provando)
Dopo alcuni interminabili secondi di silenzio, la bibliotecaria chiede: “Devo andarlo a prendere il libro di Bennett?”
“Beh, – risponde Aquila – magari se lo chiamiamo forte scende da solo, no?”
“Ahahah! – (la bibliotecaria ride) – Vado!”
Passa qualche minuto. La signora dei gialli si lamenta per il caldo e ne approfitta per sfilarsi la sciarpa
“Non capisco – dice imbarazzata – Non risulta in prestito, ma al suo posto non c’è.”
Aquila non sa che dire (spera che la signora dei gialli non si offra lei di prestarglielo…): “Vabbeh, fa niente.”
“Nonononono!!!! – esclama la bibliotecaria – Ora torna il mio collega e chiediamo a lui. Forse l’ha messo in un altro posto.”
Si ferma un attimo a riflettere, poi aggiunge: “Oppure posso reperirlo presso un’altra biblioteca, con il prestito interbibliotecario.”
“Mah, non so… Non vorrei creare troppo disturbo…”
“Nononononono!!!!! – insiste la bibliotecaria – Facciamo così: tra qualche minuto torna il mio collega e vediamo, eh?”
Riflette un altro po’, poi aggiunge: “Io l’ho letto quel libro, ma non ricordo se l’ho comprato oppure se l’ho preso qui” (ad Aquila sorge il dubbio che possa essere proprio lei quella che si è dimenticata di restituirlo).
Intanto Aquila compila il modulo d’iscrizione alla biblioteca della piccola. Poi compila pure il suo, perché non trova più la tessera.
Arriva l’altro bibliotecario, vecchio amico di Aquila: “La sovrana lettrice? Certo che ce l’abbiamo!” e parte in quarta verso i piani alti. Torna dopo qualche minuto, desolato: “L’ho richiesto con il prestito interbibliotecario. Fra qualche giorno arriva.”
“Allora passo tra qualche giorno” conclude Aquila.
“Nononononono!!!!!!! – esclama il bibliotecario – Telefoniamo noi. O mandiamo una mail. O tutt’e due le cose. A proposito, hai letto questo? Ti potrebbe servire per il tuo libro. E hai sentito questo qua? E questo di questo?”
Ore 11.45. Aquila esce dalla biblioteca con mezza dozzina di volumi – più quelli della piccola – e senza quello che voleva leggere. Saluta la bibliotecaria e anche la signora dei gialli (con annessa balconata) e pensa: “La prossima volta che mi consigliano un libro, me lo compro direttamente su IBS (oppure prendo un giallo).”