Pubblichiamo l’articolo a firma di Giuliana Ubbiali apparso su sito web del Corriere della sera del 14.12.2012, città di Bergamo.
Volanti nella bufera
Poliziotti alle slot, il questore
ha chiesto il loro trasferimento
Avviato il procedimento disciplinare per i 4 agenti. «Ora potranno presentare le loro osservazioni, poi deciderà il ministero»
Il provvedimento era nell’aria e ora è scritto sulle carte inviate al ministero dell’Interno. Il questore di Bergamo Fortunato Finolli ha chiesto il trasferimento dei quattro agenti che erano stati sottoposti al divieto di dimora in città, nell’ambito dell’inchiesta sui poliziotti alle slot machine. Ordinanze di custodia cautelare che poi il gip ha aggravato con la sospensione per due di loro (uno a 1 mese e l’altro a 2 mesi), ha revocato per un terzo agente e ha lasciato tale e quale per un quarto poliziotto che non aveva presentato istanza di revoca della misura.Gli indagati nell’inchiesta-bufera che ha travolto la squadra Volanti della questura sono 11 (8 poliziotti delle Volanti – uno dell’ufficio immigrazione – e tre militari). Abbandono di servizio e truffa, le accuse. Il pubblico ministero Giancarlo Mancusi contesta a tutti il concorso, per aver giocato o assistito al gioco dei colleghi durante gli orari di lavoro. Due le mete, paradisi dei videopoker: la «Fair play» di via Borgo Palazzo e la «Merkur Win» di via San Bernardino. Agli atti dell’indagine – condotta dai colleghi della squadra Mobile – ci sono i filmati delle due sale giochi, una decina di giorni dal 15 ottobre. Per 4 agenti, il pm aveva chiesto le misure cautelari. Ora per loro arriva la mano pesante del procedimento disciplinare avviato dal numero uno di via Noli a seguito dell’indagine: «Via da Bergamo e provincia per incompatibilità ambientale», la richiesta spedita a Roma.
Lo chiede per Simone Asperti, 48 anni, 25 in polizia, il capo pattuglia che ha «confessato» come un fiume in piena la sua dipendenza dai videopoker. «Quando sento il rumore dei gettoni, non resisto», aveva detto al gip. Si era reso conto della sua condizione, tanto da rivolgersi al Sert, che lo ha mandato a un gruppo di aiuto. «Ha preso coscienza del suo problema prima di sapere di essere sotto indagine, il primo novembre si è messo in cura e ha smesso di giocare durante il servizio», dice il suo avvocato Marcella Micheletti, che ha già presentato ricorso in appello contro la misura del gip (la sospensione per due mesi; l’udienza è stata fissata per il 28 dicembre) e che è già pronta a inoltrare le stesse osservazioni al ministero dell’Interno nell’ambito del procedimento disciplinare.Stessa richiesta per Andrea Iannone, 30 anni, assistente di polizia che, difeso dall’avvocato Andrea Pezzotta, aveva dichiarato al gip di aver giocato solo poche volte. Per lui il giudice aveva deciso la sospensione dal lavoro per un mese. Procedimento disciplinare avviato anche per Cristian Belometti, 34 anni, difeso dall’avvocato Andrea Bergami, nonostante il gip abbia revocato la misura cautelare. Lo stesso Asperti, suo capo pattuglia, aveva detto: «È giovane, probabilmente non osava dire nulla a un collega di lunga esperienza come me». Richiesta di trasferimento anche per Gabriele Fiasché, 49 anni, l’agente dell’ufficio immigrazione in prestito alla pattuglia mista (un poliziotto più tre militari) per il servizio «strade sicure». Assistito dall’avvocato Luca Guerra di Roma, ha sostenuto di essere andato in una delle due sale giochi per un’indagine.
Avvisati dell’avvio del procedimento disciplinare, ora gli agenti potranno presentare le loro osservazioni al ministero dell’Interno per non essere spostati da Bergamo e provincia. Sempre che, dopo la bufera che li ha travolti, non preferiscano andare a lavorare in un’altra provincia.
Giuliana Ubbiali 14 dicembre 2012 |RIPRODUZIONE RISERVATA