La Serbia sta passando dal terrestre analogico al terrestre digitale. Questa non e’ una notizia, la notizia e’ che per il digitale terrestre si adotta lo standard DVB-T2 e non il T1, un bel passo in avanti rispetto alla gran parte dei Paesi europei. Ma neanche questa e’, in fondo, una notizia, perche’ in quasi la meta’ delle famiglie del paese il segnale televisivo non arriva dall’antenna ma in altri modi. Dal cavo innanzi tutto, stradominante nelle aree urbane. Banalmente coassiale nella gran parte dei casi, a fibra ottica in molti.
Fatto sta che attraverso il cavo sul televisore arrivano le immagini di mezzo mondo, basta un abbonamento ad un provider che prevede la scelta fra diversi bouquet, secondo voglia e/o secondo portafoglio, con l’accesso ai canali dei Paesi vicini dove si parla in sostanza la stessa lingua. La fibra ottica potrebbe diffondersi velocemente, specialmente a conclusione della privatizzazione della telekom nazionale non piu’ monopolista, che in Serbia continuano a chiamare semplicemente “pošta“ e con gli investimenti di chi ne acquisira’ il controllo, verosimilmente Deutsche Telekom.
Chi non ha il cavo puo’ anche scegliere di guardare la televisione ricevendo i segnali via satellite. Altra opportunita’ per guardare non solo le tv dei Paesi vicini, ma quelle di tutto il mondo, italiane incluse. Lo fanno in moltissimi, attraverso la piattaforma di “Total Tv“. Contenuti: sul terrestre il grado di apertura alla concorrenza e’ notevole. A primeggiare quanto ad indici di ascolto e’ Pink Tv, una televisione generalista commerciale che pero’ sul satellite propone una serie di canali tematici che vanno dal folk al cinema d’autore, e che e’ un esempio, forse il piu’ significativo, di investimento diretto serbo all’estero: ci sono Tv-Pink in Montenegro, in Bosnia-Erzegovina, persino nella ricca Slovenia.
Pink e’ tallonata da Prva, nata come emittente terrestre del gruppo Murdoch e dall’inizio del 2010 passata alla proprieta’ di un gruppo greco. Mentre su Pink va avanti una programmazione basata su programmi di intrattenimento e telenovelas sudamericane, Prva risponde con l’edizione serba di Survivor Celebrity e con le piu’ sofisticate telenovelas di produzione turca, un fenomeno da non sottovalutare perche’ sta scompaginando il mercato delle serie televisive in mezzo mondo, insidiando le posizioni che i colossi sudamericani ritenevano acquisite per sempre.
C’e’ anche la tv pubblica. Quella di proprieta’ dello Stato si chiama RTS. Ha due canali: il primo ricorda molto la francese Antenne 2 dei tempi passati, il secondo e’ soprattutto sport e documentari d’importazione. Si paga il canone, che e’ una voce della bolletta mensile della luce. Nella Provincia Autonoma della Vojvodina la tv pubblica e’ RTV, ed anche questa ha due canali. Il secondo trasmette a turno nelle sei lingue ufficiali della Provincia, oltre che notiziari in lingua rom. Ci sono poi le tv locali: quasi tutte trasmettono sia con segnale analogico terrestre sia con segnale analogico via satellite.
Ci sono poi altri canali nazionali privati, ma il piu’ interessante e’ B92, una versione serba del modello BBC, roba per palati fini o radical-chic. Programmi che a spettatori italiani, poco abituati al modello BBC, potrebbero ricordare quelli dei format de La7. B92 ha un canale all news, arriva via satellite (per ora).
Alex Napoli