Esco dalla stazione, faccio il Calatrava e giungo a Piazzale Roma, ci metto un po' ma poi lo trovo, già da subito è un po' una delusione, insomma, non che fosse cesso, ma le occhiaie e parte della pelle non più in stato ottimale erano state saggiamente depennate dalle foto, risultato?
Non te se po' guardà.
Cioè, c'è di peggio, ma io non posso innamorarmi di uno che ha l'incarnato piacevole quanto Edward mani di forbice; anyway cominciamo a passeggiare, passiamo Cà Foscari, campo san Barnaba e arriviamo alle Zattere, intanto io ero già partita a parlare, logorroica come sono, e lui cmq ha sembrato gradire.
Poi, fatto un po' di avanti e indietro ci fermiamo davanti al canal grande, seduti su una panchina di marmo e partono i "momenti confessione", io che parlo dei miei non amori passati e dei bidoni ricevuti, e lui parla di un primo pompino al luglio dei suoi 17 anni fatto da uno che aveva la faccia come un quadro di Picasso, e poi di amori non corrisposti e di invidie su facebook.
Si fa tardi, dobbiamo andare; lo accompagno fino a Piazzale Roma, si parla ancora un po' di sfighe reciproche, ovvero delle mie illimitate possibilità di diventare dottoranda e delle sue splendide possibilità, studiando giapponese, di andarci adesso che è successo il finimondo.
Ci lasciamo, lui poi mi manda un messaggio che sono "un ragazzo interessante", si potrebbe rispondere "tu no e hai la voce da gallina", ma non rispondo e finisce tutto qui.
Ovviamente non è che io mi sia persa d'animo, e la prossima settimana sto rubricando altri due appuntamenti, ma soprattutto ho capito che un appuntamento non è niente di che.
Next!