Paularius si rigirò nel grande letto a levitazione magnetica più volte. Era tutto inutile, cercare di riposare era impossibile. Aveva cacciato via le due multitrans Vegane con stizza, da più di un'ora, neanche loro riuscivano più a dargli piacere, eppure erano le sue preferite con i loro tentacoli morbidi a rigidità variabile. Il problema era nella sua testa e lo capiva bene, ogni giorno più depresso e demotivato, stufo, stanco di tutto quello schifo che lo corcondava. Stava andando tutto a rotoli su Surakhis, sembrava che la moralità fosse un ricordo di altri tempi; la stessa Chiesa Universale del Bene e della Pace tra le Genti aveva inopinatamente deciso di fare un repulisti nei suoi templi di reclutazione; anche loro avevano ceduto a questa ventata malefica che voleva mutare tutto quanto era sempre andato così bene e se la prendeva addirittura con quei poveri sacerdoti che godevano dei giovani apprendisti, come se non fosse nel loro pieno diritto e, tra l'altro, di utilità nel forgiare le future menti all'obbedienza. Non bastava tutto quel fango gettato su quei poveracci che si sbattevano dal mattino alla sera, al MinCulCor, il Ministero della Cultura della Corruzione per stabilire le corrette quote di tangenti per ogni ordine e grado dei partecipanti ai lavori pubblici e privati. Stuoli di Morigeratores impazziti si aggiravano per le strade cercando di rovinare tutto quello che pazientemente era stato costruito in decenni di onesto lavoro, additando al pubblico ludibrio poveri politici mentre si riposavano dalle faticose sedute parlamentari con le solite ragazze rifornite dal competente Ufficio Postribolare, come se questo non fosse un loro preciso e sacrosanto diritto. Addirittura si pretendeva che venissero rispettate le regole! Ma come, in un mondo che aveva fondato la sua ricchezza ed il suo benessere sulla saggia, pragmatica e selettiva violazione delle regole, adesso saltava pure fuori che chi era dalla parte giusta ne dovesse anche rispettare qualcuna. Ma era proprio la fine del mondo! Proprio su questo concetto esteso della possibilità di violazione delle regole da parte di chi le faceva e della costrizione a rispettarle di chi le subiva, si fondava tutta la filosofia e l'etica postpartitica. Da qui era nato il potere assoluto dell'Imperatore. Se anche lui avesse dovuto rispettare delle regole sarebbe stata la fine, la sua fine di certo e la fine di tutti quelli che lo amavano e che lui nella sua infinita bontà beneficava. Si alzò di botto, tanto non sarebbe riuscito a dormire. Suonò nervoso e due schiavi arrivarono di corsa con le sue vesti da Senato. Voleva arrivare presto per la seduta del giorno dopo. Finalmente si sarebbe votato il santo decreto taglia-regole. Eliminate tutte le vecchie, che sarebbero rimaste in vigore solo per le classi inferiori e per le opposizioni, sarebbero state fatte nuove e pesanti regole ed ognuno, anche quei cani di Morigeratores avrebbero avuto in distribuzione gli elenchi delle caste di coloro che le avrebbero dovute comunque rispettare, di quelli che corrompendo secondo i diversi coefficienti-status le avrebbero potute aggirare e di quelli che di quelle regole avrebbero fatto l'uso che meritavano, quello di essere stampate sulla carta igienica per i multiani dell'ammasso stellare M32.
Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
http://ilventodellest.blogspot.com/2009/04/cronache-di-surakhis-13-tutti-al-voto.html
http://ilventodellest.blogspot.com/2008/12/cronache-di-surakhis-3-risolvere-la.html
http://ilventodellest.blogspot.com/2009/03/cronache-di-surakhis-10-democrazia.html