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Il costo dell'operazione veniva poi addebitato ai lavoratori stessi in comode rate da pagare nel corso dell'anno. Ora la fantascienza può lasciar libera la fantasia di esagerare le situazioni, ma dovrebbe, per avere credibilità, confezionare storie che siano comunque possibili e i miei critici, mi facevano notare che non ha senso parlare di lavoratori che forniscono una prestazione in cambio di una scodella di zuppa. Lo scrivono anche tutte le Costituzioni: "I lavoratori hanno diritto ad un compenso commisurato alle loro prestazioni...". In effetti ero incline a convenire che il rilievo fosse corretto, quando un paio di mesi fa una notizia proveniente dalla Valle d'Aosta, mi ha fatto riflettere. Come riportato dalla Stampa di Torino, L'ARPA di Aosta, Agenzia regionale di protezione dell'Ambiente (non il bieco Paularius) ha pubblicato un avviso di selezione per "il conferimento di due incarichi per attività di fundraising". I profili ricercati hanno requisiti piuttosto stringenti: laurea magistrale; esperienza provata nell'ambito di partecipazione e gestione di progetti nazionali e/o internazionali di ricerca, cooperazione e formazione inerenti problematiche ambientali; buona conoscenza di inglese e francese secondo i parametri europei. Seguono l'elenco dei compiti da svolgere, che vanno da "rassegna ragionata delle modalità usuali dei finanziamenti della ricerca, cooperazione e formazione scientifica applicate ai temi ambientali; definizioni di un piano di relazioni e networking con enti e università; supporto alla presentazione di progetti per il finanziamento e l'avvio di iniziative di ricerca, incluso un rapporto tecnico al termine dell'incarico". Il contratto è biennale e, attenzione, il compenso proposto è pari a zero.
Cioè, tanto per essere precisi, secondo quanto riporta sempre La Stampa: "la collaborazione è a titolo gratuito", per cui si specifica che "nessun compenso sarà erogato, neppure sottoforma di rimborso spese", casomai qualcuno pensi di lucrare sulla benzina. Niente scodella di zuppa quindi, Paularius sarebbe davvero orgoglioso di questa proposta che non sarebbe venuta in mente neppure a lui, in particolare quando l'ineffabile Dott, Giovanni Agnesod, direttore generale, precisa: "per i candidati, questo rappresenta una esperienza importante da inserire nel curriculum". Dimenticavo, i candidati devono fare anche bene attenzione "a non assumere altri incarichi che siano in qualche modo in contrasto o incompatibili con l'attività dell'agenzia" pena, è probabile un dolorosissimo licenziamento in tronco (precisa sempre la Stampa). Beh, Paularius avrebbe sicuramente usato i Macropenici di Altair IV per punire l'infedeltà, consoliamoci dunque. Pare che due candidati si siano già presentati in tutta fretta e si attendono altre domande, farà fede la data del timbro postale. Ora, io credo che un paese dove sia scomparsa completamente l'etica nei rapporti di lavoro, dove la manodopera sia considerata esclusivamente merce e costo variabile, dove queste cose si dicono pubblicamente senza neppure avvertire il grottesco che sottintendono, senza vergogna alcuna, sia un paese destinato a declinare irrimediabilmente. Anche Paularius si rende conto che il capitale umano è la prima risorsa di un'impresa, infatti anche lui capisce che, a parte il prelievo degli organi, non può chiedere altro ai suoi dipendenti. Le Cronache di Surakhis sono state superate dalla realtà che ci circonda, è ora di chiudere.
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