Un mix abbastanza soporifero di vicende legate al problema americano dell’immigrazione, visto sia nell’ottica messicana, sia dal punto di vista giovanile di chi cerca fortuna tentando il sogno a stelle e strisce, sia - non ultimo - in relazione ai nuclei familiari arabi presenti in USA post 9/11. Epicentro del film è Harrison Ford, anziano responsabile del dipartimento di immigrazione, che per via dei sensi di colpa porta il lavoro a casa e si fa comandare dal suo lato umano prima ancora che da quello professionale. Così come Ashley Judd, mamma mancata che guarda caso lavora nell'ufficio minorenni dello stesso dipartimento. Percorrendo tutto il diametro della stessa divisione, dall’altra parte del cerchio c’è chi sfrutta la sua posizione funzionaria per godere dei poco nobili servigi di una ragazza sprovvista di permesso di lavoro. Il film, come suddetto, schiaccia un lungo pisolino per poi svegliarsi d’improvviso nella sua parte finale, dove la bandiera americana si erge fiera e solenne sulle passate e attuali minacce dei Paesi a lei avversi. La trama và poco in profondità, anzi propone digressioni orizzontali e psicologiche sulle varie vicende che, tuttavia, non fanno granchè presa. Pensandoci bene, il film ha lo stesso volto del suo protagonista. Un uomo vicino alla pensione che si muove lentamente e senza fretta.
Un mix abbastanza soporifero di vicende legate al problema americano dell’immigrazione, visto sia nell’ottica messicana, sia dal punto di vista giovanile di chi cerca fortuna tentando il sogno a stelle e strisce, sia - non ultimo - in relazione ai nuclei familiari arabi presenti in USA post 9/11. Epicentro del film è Harrison Ford, anziano responsabile del dipartimento di immigrazione, che per via dei sensi di colpa porta il lavoro a casa e si fa comandare dal suo lato umano prima ancora che da quello professionale. Così come Ashley Judd, mamma mancata che guarda caso lavora nell'ufficio minorenni dello stesso dipartimento. Percorrendo tutto il diametro della stessa divisione, dall’altra parte del cerchio c’è chi sfrutta la sua posizione funzionaria per godere dei poco nobili servigi di una ragazza sprovvista di permesso di lavoro. Il film, come suddetto, schiaccia un lungo pisolino per poi svegliarsi d’improvviso nella sua parte finale, dove la bandiera americana si erge fiera e solenne sulle passate e attuali minacce dei Paesi a lei avversi. La trama và poco in profondità, anzi propone digressioni orizzontali e psicologiche sulle varie vicende che, tuttavia, non fanno granchè presa. Pensandoci bene, il film ha lo stesso volto del suo protagonista. Un uomo vicino alla pensione che si muove lentamente e senza fretta.
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