Crostata di prugne emiliana

Da Lauraneve
Canzone consigliata per la preparazione:  "Le passanti", Fabrizio De Andrè

Ci sono persone con cui ci si sente davvero a casa.  Persone con cui, fin dal primo istante, si instaura quel feeling speciale e indescrivibile fatto di sguardi complici e di frasi dette a metà, perchè non serve andare avanti: con loro è già tutto chiaro, ovvio, quasi scontato. Persone che solo a guardarle scappa da ridere, ma non con malignità: quella risata che spunta all'improvviso, da chissà dove, è sincera e dolce, incontrollabile, perchè hanno un'espressione così buffa che proprio non si può resistere. Persone che, se osservate attentamente, hanno i nostri stessi modi di fare: tamburellare le dita sul tavolo, passarsi una mano tra i capelli, rosicchiarsi l'unghia del pollice, stringere le labbra in un momento di concentrazione.  Ci sono persone conosciute appena ma subito capite, e ci sono quelle che dopo anni e anni ancora non si decifrano, chissà poi perchè.  Persone per cui vale davvero il detto "mai fidarsi della prima impressione", e altre così deludenti che forse sarebbe stato meglio ascoltarlo, quell'istinto inconscio di tenerle a distanza.
Ci sono persone con cui ci si diverte sempre e con cui tutto è un gioco, un'avventura, una nuova sfida. Persone con cui si andrebbe in capo al mondo, anche se alla fine è più semplice rimanere in casa a vedere un film e abbuffarsi di dolci, senza fare assolutamente nulla. Perché con queste persone ogni cosa, anche la più stupida, anche la più difficile e spiacevole, persino - e dico mica poco! - iniziare un altro faticosissimo anno, diventa sopportabile: perchè sono loro a renderla, se non proprio bella, perlomeno speciale.

Sperando che anche voi abbiate le "vostre persone", vi lascio la ricetta di questa crostata buonissima (che magari potete fare proprio per loro) , di origini emiliane, che era sul numero di luglio di Sale e Pepe: un guscio di frolla croccante che racchiude un ripieno morbido e leggermente aspro, dovuto dalle prugne insaporite soltanto con zucchero e succo di limone.  In realtà  l'originale prevedeva l'uso di quelle cornàle, ma dato che mi era appena stato donato un cestino colmo di fantastiche prugne gialle appena raccolte dall'albero (quando si dice avere le giuste conoscenze!), non ci ho pensato due volte a fare una piccola variazione.  La consistenza ricorda un po' quella dello strudel, - dolce che tra l'altro adoro per il suo perfetto equilibrio tra croccantezza e morbidezza -, ma se amate i sapori dolci vi consiglio di aggiungere altro zucchero alle prugne, perchè risultano in effetti leggermente asprigne.



Ingredienti per uno stampo 10x24 cm (io ho utilizzato quello da plumcake): - 300 g di farina - 1/2 kg di prugne rosse o gialle - 150 g di zucchero  - 100 g di burro - 1 cucchiaino di lievito in polvere - 1/2 limone biologico - 3 savoiardi o altri biscotti secchi - zucchero a velo q.b. - 1 pizzico di sale - 1 dl di acqua fredda
Preriscaldate il forno a 180°C. Nel mixer frullate insieme la farina setacciata con il lievito, 50 g di zucchero, un pizzico di salee il burro tagliato a pezzetti. Dovete ottenere un composto bricioloso.  Versate poi poco per volta, mixando ogni volta per amalgamare, l'acqua fredda, finchè non otterrete un impasto liscio e sodo. Trasferitelo in una ciotola, formate una palla e avvolgetela nella pellicola trasparente, lasciandola poi in frigorifero per almeno 30 minuti.  Nel frattempo lavate e asciugate le prugne, tagliatele a pezzetti e conditele con lo zucchero rimasto e il succo del limone.  Stendete metà della pasta in una sfoglia rettangolare piuttosto sottile e con essa rivestite fondo e bordi dello stampo imburrato ed infarinato. Cospargete poi il fondo con i biscotti sbriciolati, versatevi le prugne copritele con la pasta rimasta.  Con un coltello praticate alcuni fori paralleli nella pasta e infornate la crostata per circa 40 minuti, finchè non sarà bella dorata.  Fatela raffreddare, sformatela, spolverizzatela di zucchero e velo e poi servitela tagliata a fette, magari accompagnata da una pallina di gelato. 

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