Il recente arrivo di Kickstarter nel nostro Paese sancisce definitivamente la rilevanza del crowdfunding anche alle nostre latitudini. Forma di finanziamento di idee, di iniziative, che riguarda, anche, il comparto editoriale in cui a fronte di perdita di posti di lavoro e staticità dell’offerta in molti casi gruppi di giornalisti scelgono questa strada per tentare di lanciare la propria iniziativa, la propria testata.
Quando, al termine della campagna, di successo, di crowdfunding in sostegno alla realizzazione dell’edizione 2014 del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia commentai le ragioni del buon esito dell’iniziativa coniai un neologismo parlando di crowd-loving per definirne, in estrema sintesi, la natura.
Allora una comunità di persone, sufficientemente numerosa, si aggregò spontaneamente, in apparenza, per sostenere il festival. In realtà, osservando le connessioni ed i nodi principali, come mostra l’immagine sottostante, si nota come direttamente o indirettamente la comunità di persone fosse già interconnessa e attiva e si trattasse “solamente” di attivarla.
Per un’iniziativa dal buon esito sono molte quelle fallimentari. Il principale motivo risiede nella non comprensione del fatto che il crowdfunding ha bisogno, appunto, di crowd-loving, di comunità di persone aggregate intorno ad un valore comune come confermano i molti casi internazionali.
A memoria, per quanto riguarda il panorama nazionale, il maggior caso di successo che si ricordi è quello de “Il Fatto Quotidiano”, unica testata sopravvissuta tra quelle lanciate nell’ultimo decennio, che ben prima di uscire in edicola [e online] fu capace di aggregare una comunità di persone intorno ad un valore e ad ottenere il loro sostegno economico ottenendo un numero straordinario di abbonamenti ancor prima che uscisse il giornale sulla fiducia, in base all’identificazione, al sentore comune di quel vasto gruppo di individui.
Qualunque sia la vostra idea, il vostro progetto editoriale, identificate i valori comuni tra la vostra iniziativa e quella di un gruppo di persone, potreste addirittura scoprire che questa comunità, questo insieme di comunità già esiste e dovete “semplicemente” entrare in relazione con loro e attivarla.
Il crowdfunding non è questione di soldi, ma di comunità, di crowd-loving, senza community management non vi sono possibilità di successo.