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Crowdfunding: boccata d'ossigeno per startup

Da B2corporate @b2corporate
Le startup  hanno bisogno in primis di un’idea, di competenze ma anche di capitali per poter trasformare i propri sogni in realtà.
Oggi la ricerca di finanziamenti ha un’alternativa e si chiama crowdfunding.
Crowdfunding: boccata d'ossigeno per startup
Il fenomeno non è ancora molto utilizzato in Italia, tuttavia la regolamentazione approvata e a nostro avviso ben strutturata e chiara. Si tratta ora di favorire e promuovere questa inziativa come valida alternativa ai tradizionali canali di finanziamento.
L’ultima volta che avevo parlato di Crowdfunding e la regolamentazione italiana era ancor ain fase embrionale, avevamo fatto due chiacchiere con Gianluca Dettori, presidente di Dpixel e il business angel Dario Caleffi.
 
Cos'è il Crowdfunding
Per chi non lo sapesse qui di seguito andiamo a definire meglio il concetto di crowdfunding.
Con il termine crowdfunding, si intende quella serie di sistema con cui alcune persone metto a disposizione capitali freschi, anche di qualche decina di euro, per finanziare una business idea promossa da una startuo attraverso canali web con possibilità di ricevere talvolta un ritorno economico sul capitale investito. Ad esempio si può parlare di Si parla di “equity-based crowdfunding” nel caso in cui il finanziamento on line permette di ricevere un vero e proprio titolo di partecipazione societario.
Crowdfunding: boccata d'ossigeno per startup
Naturalmente vi possono essere diverse tipologie e modalità che possono far intraprendere strade anche molto speculative. Si deve evidenziare che “L’investimento in start-up innovative presenta caratteristiche particolari e rischi economici più elevati rispetto agli investimenti tradizionali”.
Il regolamento Consob: trasparenza, diligenza, correttezza
La Consob ha recentemente approvato un regolamento denominato “raccolta di capitali di rischio da parte di startup innovative (piccole società di capitali  italiane, da poco operative, impegnate in settori innovativi e tecnologici o a vocazione sociale).  tramite portali on line”. Un passo importante che consente dunque a chi fa startup e innovazione di bypassare per certi aspetti alcuni paletti burocratici.
La Consob ha adottato il nuovo regolamento il 26 giugno 2013 per disciplinare alcuni specifici aspetti del fenomeno con l’obiettivo di creare un “ambiente” affidabile in grado, cioè, di creare fiducia negli investitori.
La pratica del crowdfunding richiede l’utilizzo di una piattaforma web dove proporre una propria idea, promuoverla e spiegarla al fine di trovare qualche estimatore che decida di finanziare l’iniziativa. Tra l'altro il regolamento Consob consente ai gestori di queste piattaforme web di potersi iscrivere ad un apposito registro di portali abilitati a fare crowdfunfing.
A cosa servono i gestori dei portali di Crowfunding?
I gestori dei portali web di crowdfunding ha l’obbligo di garantire:
-    trasparenza
-    diligenza delle operazioni
-    correttezza del processo di crowdfunding.

Investimenti e rischio di capitale: i paletti Consob

 “Per favorire lo sviluppo del crowdfunding e, quindi, agevolare l’accesso ai finanziamenti da parte delle start-up innovative, il Regolamento prevede una esenzione dall’applicazione della disciplina sui servizi di investimento per gli investimenti che siano complessivamente al di sotto di una determinata soglia pari a:
•    500 euro per singolo ordine e 1.000 euro per ordini complessivi annuali, per gli investimenti delle persone fisiche,
•    5.000 euro per singolo ordine e 10.000 euro per ordini complessivi annuali, per gli investimenti delle persone giuridiche.
Per poter applicare l’esenzione, è necessario che gli investitori dichiarino di non avere superato le soglie (prendendo in considerazione, per la soglia annuale, anche gli investimenti effettuati presso altri portali nell’anno solare di riferimento)".
Voi che cosa ne pensate? E' la giusta strada per dare una boccata d'ossigeno alle nostre startup?

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