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Crowe, Damon e lo zoo dei sentimenti

Creato il 13 giugno 2012 da Pianosequenza

Crowe, Damon e lo zoo dei sentimenti

La mia vita è uno zoo
(We Bought a Zoo) Cameron Crowe, 2011 (USA), 124'
uscita italiana: 8 giugno 2012
voto su C.C. Crowe, Damon e lo zoo dei sentimenti
Dopo la morte della moglie, Benjamin Mee (Matt Damon) decide di dare una svolta alla vita della sua famiglia con l'acquisto di un fatiscente zoo nel quale isolarsi dai ricordi del passato. Mentre l'adorabile figlia più piccola Rosie (Maggie Elizabeth Jones) ne è prevedibilmente entusiasta, il ribelle primogenito Dylan (Colin Ford) accetta a fatica la nuova prospettiva, a causa di una altrettanto prevedibile mancanza di comunicazione col padre. Due bionde (Scarlett Johansson ed Elle Fanning) sono pronte ad allietare la loro nuova avventura.
Cameron Crowe adatta liberamente la storia dell'ex cronista del Guardian Benjamin Mee adoperando il suo consueto stile. Il film è infatti confezionato ad arte, con fotografia patinata, soundtrack adatta e tanti volti affascinanti a far capolino in ogni scena; come in opere precedenti (Vanilla Sky) questo approccio però finisce col condizionarne i contenuti, perché spesso diventa evidente che ritmo e pathos sono sacrificabili sull'altare dell'estetica fine a se stessa. Crowe non si accontenta di suggerire emozioni ma pretende di suscitarle nel modo più forte possibile – ci sono molti esempi, ma su tutti la ridondante mezzora finale – indugiando in situazioni lacrimevoli e primi piani meravigliosi. La piccola Maggie Elizabeth Jones viene usata come capzioso grimaldello per forzare il cuore dello spettatore, spesso a discapito della verosimiglianza (particolare comunque perdonabile); è una miniatura di “donna casalinga” che guardando oltre gli occhioni sognanti si rivela spia di un modus operandi cinematografico piuttosto subdolo. Le vicende dei protagonisti sono banalizzate e rese funzionali a garantire l'occhio lucido: dall'eutanasia di una anziana tigre fino ai patemi simil-amorosi dei padroni di casa; persino l'antagonista designato (John Michael Higgins), integerrimo ispettore di parchi zoologici, si scioglie in un sorriso smielato entro la fine della storia.
Tutto il cast risponde con successo alla chiamata di Crowe: Matt Damon è ormai garanzia nei ruoli da vedovo charmant ed il sex appeal della Johansson riesce a brillare anche sotto fango e abiti da lavoro; i veri protagonisti sono però gli animali dello zoo le cui movenze ed espressioni (catturate con abilità) sono forse la cosa migliore di tutto il film, insieme al tocco di sottile ironia che in diverse occasioni riesce ad ammorbidire sequenze eccessivamente melodrammatiche. In sintesi We Bought a Zoo si rivela un esotico ed affascinante cofanetto, nel quale conviene guardare senza troppa attenzione. Altrimenti si rischia di restare piuttosto delusi.

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