È tipo il milionesimo film (più o meno) firmato dal grande regista nipponico, il quale, come già accaduto in altre occasioni, decide di mettere in scena l'opera in maniera fumettosa. Fumettoso è un termine che personalmente odio, ma è al momento anche l'unico che trovo veramente calzante per descrivere Crows Zero. Ambientato in una scuola che è tutto fuorché educativa, almeno in senso culturale, mantiene nell'esile trama i classici messaggi di formazione, rispetto, amicizia, responsabilità ecc. Ma non pensate che sia un qualcosa di palloso perché questi messaggi restano sempre nello sfondo, tanto che quello che ne fuoriesce sono le mega-risse surreali e, appunto, fumettose.
Crows Zero lo si può quindi identificare come un film prettamente ludico, forse troppo lungo in alcune sue parti e con stacchetti musicali dal dubbio gusto, ma comunque molto divertente.
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